"Il processo per la parità di genere procede a velocità variabili. Nel nostro Paese è in stallo, anzi, abbiamo ingranato decisamente la marcia indietro". A dirlo è la vicepresidente del Cnel e vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, aprendo oggi (mercoledì 29 maggio) i lavori della conferenza "Donne (in)visibili - Verso Pechino +25. A che punto siamo in Italia" alla sede del Cnel, a Roma. "Il nostro Paese - aggiunge Fracassi - si distingue purtroppo per essere agli ultimi posti su molti versanti. Per fare solo due esempi, nella partecipazione al lavoro siamo all'89esimo posto e per il gap salariale l'Italia è addirittura al 126esimo posto. La situazione della parità nel mondo del lavoro è ben rappresentata dal dato sull'occupazione delle donne che supera di poco il 49 per cento".
Un dato, prosegue Fracassi, che "può persino peggiorare se prendiamo a riferimento alcuni territori di questo Paese, come le regioni del Mezzogiorno, dove siamo al 33 per cento delle donne occupate. E tante di queste donne sono occupate a tempo determinato o hanno contratti precari o hanno un part-time involontario". Secondo Fracassi, in Italia "servono investimenti destinati al lavoro" e "al sostegno delle spese sociali che al momento sono sotto il 2 per cento" perché "queste possono determinare condizioni di uguaglianza". E poi c'è la questione del "sostegno per la non autosufficienza: un altro peso che spesso si scarica sulle spalle delle donne".