Autonomia, lavoro e cittadinanza: sono sei i quesiti referendari su cui la Corte costituzionale si pronuncerà lunedì 20 gennaio, durante una camera di consiglio cruciale. Tra questi, spicca la richiesta di un referendum per l’abrogazione totale della riforma sull’autonomia differenziata, già oggetto di un precedente esame da parte della Consulta lo scorso novembre, che aveva bocciato diversi aspetti della legge.

Quattro quesiti, promossi dalla Cgil, si concentrano invece sul mondo del lavoro. In cima alla lista troviamo la proposta di eliminare il Jobs Act, una normativa più volte sotto scrutinio, con particolare attenzione al contratto a tutele crescenti e alla disciplina dei licenziamenti illegittimi.

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Altri quesiti chiedono modifiche significative: la parziale abrogazione delle norme sui contratti a termine, una revisione delle regole sull’indennità in caso di licenziamenti nelle piccole imprese e, infine, un intervento sulle norme che escludono la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore negli appalti in caso di infortuni sul lavoro.

L’ultimo quesito affronta il tema della cittadinanza: l’obiettivo è dimezzare, da 10 a 5 anni, il periodo minimo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri maggiorenni extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana.

La Corte non è ancora al completo, mancano quattro giudici, il cui voto è stato posticipato a una seduta parlamentare prevista per il 23 gennaio. Per questo motivo, il plenum esaminerà l’ammissibilità dei quesiti con un collegio di 11 membri, presieduto dal facente funzioni Giovanni Amoroso. La camera di consiglio inizierà lunedì mattina alle 9:30, con l’audizione dei rappresentanti dei promotori, seguita dalla riunione finale tra i giudici. Una decisione è attesa entro sera.

Qualora i quesiti venissero dichiarati ammissibili, i cittadini saranno chiamati alle urne in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno, come stabilito dalla normativa vigente e il governo ha un mese di tempo per battezzare la domenica del voto.

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