Migranti come problema ed emergenza. Strumentalizzazioni politiche, interessi economici – favoriti da leggi come la Bossi-Fini – hanno nel tempo costruito un'equivalenza che non ha senso, se è vero che l'immigrazione è un fenomeno strutturale che non solo non è destinato a finire ma può rappresentare davvero una ricchezza per il paese.
Ne hanno discusso, nella terza giornata di Futura 2021 della Cgil in svolgimento a Bologna (moderati da Tonia Cartolano, Sky Tg 24), Tatiana Esposito, direttore generale immigrazione e politiche di integrazione ministero del Lavoro; Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil; Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil; Rossella Miccio, presidente Emergency; Iustina Mocanu, responsabile Amnesty International Gruppo Universitario Bologna. Titolo del panel, “L’immigrazione e il lavoro, una risorsa per il nostro Paese".
Ormai in Italia ci sono 5 milioni di persone che vivono, lavorano e studiano nel nostro paese; a questi vanno aggiunti gli ex stranieri che hanno avuto la cittadinanza. In questa situazione vale una sola strada: serve integrare e includere. Ma come si fa? Per integrare i bambini e i giovani c'è la scuola, per gli adulti il lavoro. Il sindacato, le associazioni hanno un ruolo fondamentale ma è la politica però che deve agire sul piano normativo: con la Bossi-Fini, infatti, è praticamente impossibile entrare in Italia in modo regolare. Necessario dunque cancellare una legge che ha generato irregolarità e conseguente criminalizzazione del fenomeno migratorio. Non solo "conviene", ma è anche e soprattutto una questione di giustizia e umanità.
Il dibattito è stato anche l'occasione per ricordare la terribile vicenda di Patrick Zaki, con una nuova manifestazione che si svolgerà domani (27 settembre) a Bologna e a cui parteciperà, tra gli altri, anche il sindaco della città.