L’Inps dovrà cancellare dal suo prossimo bilancio 16 miliardi di cui 15,4 miliardi dovuti a tre condoni tombali. Di questi, la quasi totalità deriva da tre categorie: 6,6 miliardi dalle imprese, 3,6 miliardi dagli artigiani, 5 miliardi dai commercianti. Questi i dati resi noti dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.

Duro il commento della Cgil con i segretari confederali Cgil Lara Ghiglione e Christian Ferrari:  “I provvedimenti di condono e stralcio delle cartelle contributive adottati fino al 2015 e ora recepiti nel riaccertamento dei residui Inps determinano la cancellazione di 16,4 miliardi di euro, con un impatto negativo di 13,7 miliardi sul Rendiconto generale 2024 dell’Istituto. Una cifra enorme che fotografa, ancora una volta, l’effetto distorsivo di politiche che premiano l’evasione e danneggiano il sistema pubblico e la collettività”. 

“Pur essendo contabilmente coperti dal Fondo di svalutazione crediti – proseguono – questi importi corrispondono a risorse che sarebbero dovute entrare nella disponibilità della previdenza pubblica e che invece vengono definitivamente cancellate. È inaccettabile continuare a giustificare la rinuncia a miliardi di euro in nome di sanatorie generalizzate, che penalizzano chi ha sempre versato regolarmente contributi e imposte”.

“Bisogna cambiare direzione – concludono Ghiglione e Ferrari – rimettendo al centro chi lavora e il valore del lavoro. È questa l’urgenza che indichiamo con forza anche attraverso la campagna referendaria: il voto per i 5 SÌ rappresenta un’idea di Paese profondamente diversa da quella che si continua a portare avanti, un’alternativa fondata su legalità, equità e giustizia sociale, a tutela dei diritti e della dignità del lavoro”.