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FILCAMS CGIL di Catania e Caltagirone
Con la sentenza emessa ieri, 30 gennaio, dal Tribunale del Lavoro, confermato il diritto alla Naspi, l’indennità di disoccupazione, per i 16 lavoratori della Ottimax di Catania che, in seguito a un trasferimento nel Nord Italia, si erano dimessi. “Il Tribunale – scrive la Filcams provinciale in una nota – ha riconosciuto la ‘giusta causa’ di dimissione per i trasferimenti oltre i 50 km che l'azienda Ottimax aveva rifiutato di accettare modificando l'Unilav di fine rapporto con la dicitura ‘dimissioni volontarie’. Di conseguenza la Ottimax aveva provocato la perdita della Naspi alle lavoratrici e ai lavoratori con l’avallo dell’Inps”.
Per la sentenza, “la perdita dell’occupazione non sarebbe volontaria bensì indotta”
Nelle sentenze è stato sottolineato che “la giurisprudenza di merito ha in più occasioni avuto modo di affermare che la condizione di disoccupazione involontaria prescinde da una preventiva valutazione di legittimità o ingiustizia della determinazione del terzo che ha comportato la risoluzione del rapporto di lavoro, dovendo piuttosto, tale condizione, ravvisarsi in tutti i casi in cui si siano verificate modifiche essenziali dei contenuti del rapporto tali da rendere sostanzialmente impossibile per il lavoratore, nella concreta situazione di fatto, proseguirne l’esecuzione. Sicché la perdita dell’occupazione non sarebbe volontaria bensì indotta. L’applicazione di tali principi consente di risolvere positivamente, pur ai soli fini della soccombenza virtuale, il giudizio di probabile fondatezza della domanda di parte ricorrente, stante il mutamento rilevante della sede di lavoro disposto con il trasferimento dalla sede di Catania alla sede di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) (più di 700 km di distanza). Le spese di lite vanno dunque poste a carico dell’Inps”.
Per Davide Foti, segretario generale della Filcams Catania-Caltagirone, “questa sentenza fa seguito alla condanna della Ottimax per comportamento antisindacale e mette la parola fine a qualunque tentativo dell'azienda e dell'Inps di mettere in discussione un sostegno al reddito legittimo e garantito dalla legge. Si tratta – aggiunge – di una sentenza che ristabilisce la dignità che era stata strappata alle lavoratrici e ai lavoratori ex Ottimax dopo la chiusura del punto vendita di San Giuseppe La Rena. Era dunque scattato un trasferimento collettivo al Nord Italia che adesso, anche secondo la giustizia ha provocato un ordinario ricorso al diritto di dimettersi per giusta causa e percepire la Naspi”.
“Come Filcams – conclude il segretario – abbiamo sempre creduto nel lavoro dei giudici e nella lotta alle ingiustizie padronali e delle istituzioni che ignorano le procedure, a svantaggio dei più deboli. Un ringraziamento va all'avvocato Carlo Paratore che ci ha supportato legalmente e moralmente in questa lotta di civiltà, e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno creduto nel nostro sindacato”.