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"Il cinema una volta era luogo di ritrovo, di scambio, di cultura. Un luogo che univa varie generazioni. Oggi? La pandemia ha fortemente penalizzato tutte le attività al chiuso, ma non dimentichiamo che organizzazioni sindacali, lavoratori ed esercenti hanno duramente lavorato per la sicurezza dei cinema nel rispetto di tutte le normative uscite. Ci siamo riorganizzati e reinventati affinché gli ambienti fossero puliti, disinfettati, con i distanziamenti corretti". Inizia così la nota di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil del Veneto.
"Eppure - proseguono i sindacati -, questo settore continua ad essere in difficoltà anche a seguito di una campagna mediatica che lo pone, spesso ed incomprensibilmente, tra le attività più rischiose". Il Cts e il governo hanno dettato norme stringenti, più che in altri settori, per gli esercizi cinematografici, che sicuramente non aiutano la ripresa: "Il Dl 4/2022 mette in atto delle misure inadeguate e insufficienti per la tutela dei posti di lavoro in questo settore e il Dl 221/2021, vietando cibo e bevande all’interno delle sale, ha dato un altro duro colpo all’economia, già così pesantemente colpita dagli eventi e instabile, dei cinema".
L’altro grande ostacolo alla ripresa di questa attività "è dato dalla blanda normativa sulle “finestre” di programmazione. Da tempo chiediamo una normativa chiara e di tutela, che in altri paesi già esiste, che definisca le tempistiche tra le proiezioni in sala e la disponibilità dello stesso prodotto nelle piattaforme a pagamento e in Tv, per evitare il vanificarsi delle uscite al cinema a causa della mancanza di potenziale pubblico. Facciamo appello - dunque - alla popolazione affinché ricominci ad andare al cinema in sicurezza e con serenità, tornando ad apprezzare questo strumento di socialità e cultura e, contestualmente, chiediamo alla Regione Veneto di farsi istanza, insieme a noi, affinché il governo decida di intervenire in modo serio e mirato in questo settore per garantirne una reale ripresa".