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Al tavolo regionale dell’automotive, che si è riunito ieri a Potenza, Cgil e Fiom Basilicata hanno rivendicato la necessità di un piano strategico per la transizione, che deve guardare non solo alle politiche industriali regionali, ma anche a livello nazionale. “Gli strumenti straordinari – affermano il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, e Giorgia Calamita, della Fiom regionale - vanno definiti su scala nazionale, perché c'è la necessità di una politica industriale di tutto il settore dell’automotive per sostenere le capacità produttive del gruppo Stellantis, a partire da Melfi.
"Stellantis – continuano i due dirigenti sindacali - deve fare chiarezza sugli stabilimenti nel nostro Paese. Per dare seguito all'accordo di giugno, firmato a Melfi per la produzione dei nuovi quattro modelli, c'è la necessità di creare le giuste condizioni di attrattività sul territorio. Quindi, bene ha fatto la Regione a sviluppare una serie di strumenti a sostegno, ma c'è la necessità che Stellantis concretizzi le commesse nel rapporto con le aziende dell'indotto di Melfi e metta in campo ammortizzatori sociali, investimenti in innovazione, ricerca e formazione del personale per la riconversione".
La Cgil al tavolo ha poi richiesto il mantenimento dei livelli occupazionali di tutta l’area industriale di Melfi, compresi i lavoratori in somministrazione, circa 800. “I lavoratori – concludono i due sindacalisti - hanno già da troppi anni fatto sacrifici per le crisi del settore, dal punto di vista salariale, della precarietà e soprattutto delle condizioni di lavoro. Pertanto, oggi rivendichamo un'inversione di tendenza e chiediamo che la competizione, che ha impattato enormemente sulla condizione salariale e di vita dei lavoratori, si faccia su investimenti, formazione e innovazione, anziché sulla riduzione dei posti di lavoro”.