Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, il gruppo Donne del Silp Cgil, il sindacato di polizia della Cgil, evidenzia le persistenti disuguaglianze di genere all'interno della Polizia di stato. È quanto si apprende da una nota.

In particolare il gruppo sottolinea “un significativo divario salariale di genere, aggravato dalla mancanza di riconoscimento per il lavoro domestico e di cura non retribuito. Questa disparità – si legge – è ulteriormente amplificata dalla mancanza di norme che permettano una condivisione proporzionale delle responsabilità tra i genitori, con ricadute inevitabili per le donne nella carriera”.

Il codice di abbigliamento, che obbliga le donne agenti in servizio di rappresentanza a indossare gonne, “è ormai un simbolo di problemi sistemici più ampi, ostacolando la progressione delle donne a causa di restrizioni discriminatorie su tatuaggi e body art, in netto contrasto con la mancanza di restrizioni analoghe per il personale maschile. La struttura stipendiale, apparentemente paritaria, maschera profonde disuguaglianze derivanti dalle aspettative sociali e dalla mancanza di riconoscimento delle responsabilità domestiche, impedendo una giusta progressione di carriera per le donne”.

Il gruppo Donne Silp Cgil chiede, pertanto, “l'implementazione di politiche per affrontare il divario salariale di genere e creare un ambiente di lavoro più equo, compresa una revisione del codice di abbigliamento e la promozione di una cultura che riconosca e valorizzi il contributo delle donne all'interno della Polizia di Stato. Si sottolinea inoltre l'urgente necessità di cambiamenti legislativi e culturali per affrontare queste disuguaglianze e garantire pari opportunità alle donne in Polizia – concludono -: l'impegno deve essere quello di proseguire la propria attività di advocacy per un luogo di lavoro più giusto ed equo”.