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"Come Cgil di Venezia presidieremo in modo permanente il capannone del petrolchimico di Porto Marghera, per denunciare la scelta di Eni di chiudere l’impianto del cracking e per la decisione del Comune di Venezia di acquisire il capannone dei lavoratori senza un accordo con le organizzazioni sindacali". Così in un comunicato il sindacato della città lagunare chiama a raccolta i lavoratori e promette battaglia. "È gravissimo quanto sta avvenendo a Porto Marghera dove nel totale silenzio dell’Amministrazione Comunale Eni scegli di proseguire con la dismissioni della nostra industria chimica senza precisi e chiari impegni per il futuro.
Eni sceglie di chiudere senza un progetto chiaro di rilancio e senza garanzie per la costruzione di un vero polo innovativo della chimica verde che crei occupazione e prospettive per il nostro territorio. Nell’area di Porto Marghera lavorano ancora 12.000 persone a dimostrazione che questa rimane una delle aree industriali più grandi del nostro Paese, che per responsabilità della Giunta Brugnaro non vede nessun investimento e nessun progetto sul Pnrr.
A tutto questo si aggiunge la scelta del Comune di Venezia di acquisire il capannone del petrolchimico senza nessun accordo con le organizzazioni sindacali, non avendo mai risposto alle nostre numerose richieste di incontro. Il capannone è un luogo simbolo delle lotte dei lavoratori dove per 52 anni si svolte assemblee, riunioni e dibattito sulle vertenze e sul futuro di questo territorio. Il capannone non rappresenta l’archeologia industriale del nostro territorio ma è un luogo vivo ed è da sempre la casa dei lavoratori.
Per questo abbiamo chiesto garanzie precise sul suo futuro e sul suo utilizzo, è sempre stato un luogo aperto alla città e non deve diventare un museo perché la storia del movimento operaio continua e questo luogo ne è parte essenziale. Per questo, come Cgil, sino a che l’Amministrazione Comunale non convocherà il tavolo sul futuro di Porto Marghera e sul futuro del capannone resteremo qui permanentemente a rendere vivo e aperto alla città questo luogo.
Per queste ragioni proprio presso il capannone si terrà giovedì 18 maggio l’attivo dei delegati del polo chimico di Porto Marghera che coinvolge la Filctem, la Fiom e la Filcams con la presenza del Segretario Nazionale Cgil Emilio Miceli. Riteniamo indispensabile che le ragioni del lavoro siano ascoltate delle Istituzioni e che vi sia un chiaro e preciso intervento nei confronti di Eni a garanzia della tenuta industriale, occupazionale e sociale del nostro territorio".