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È stato sottoscritto ieri, martedì 25 ottobre, dalla Rsa e dalla Flc Cgil Bologna, il rinnovo del contratto integrativo aziendale del Nido scuola Mast (struttura educativa che afferisce all’omonima fondazione e sorge accanto alla storica fabbrica G.D.), dopo che l’assemblea delle lavoratrici ha dato il via libera alla firma definitiva con un voto all’unanimità. Il contratto così rinnovato, con vigenza 2022-25, rappresenta motivo di grande soddisfazione sia per il sindacato, in quanto introduce elementi migliorativi importanti per il personale, sia sul piano economico, che su quello dei diritti.
"Tramite importanti interventi sul sistema degli inquadramenti (riconoscimento del livello superiore al raggiungimento di una determinata anzianità di servizio, e in automatico al conseguimento del titolo di studio abilitante per la scuola dell’infanzia), l’introduzione di un salario aziendale di anzianità articolato in undici scatti e di un’indennità specifica per il lavoro nel periodo estivo, e la conferma del sistema di incentivi all’iscrizione a corsi universitari e al conseguimento di ulteriori titoli di studio (pagamento delle rette e del costo dei testi universitari a carico dell’azienda), il contratto si delinea infatti come uno strumento realmente in grado di valorizzare capacità, esperienza e impegno professionale, riconoscendo il contributo apportato dalle lavoratrici e dai lavoratori al conseguimento e al mantenimento degli elevati standard di qualità dell’offerta educativa e scolastica della struttura", afferma in una nota la Flc bolognese.
"Sul piano normativo, l’accordo introduce condizioni migliorative rispetto a genitorialità (maggiorazione economica del 10% dell'indennità di congedo parentale) e assistenza ai familiari (una giornata di permesso annuo retribuito aggiuntivo). Inoltre, le parti hanno concordato d'inserire previsioni innovative sul versante dei diritti individuali, con l’estensione della fruizione degli istituti di legge e contrattuali a tutela della genitorialità e del diritto all’assistenza, a prescindere dal genere e anche nei casi di convivenze di fatto e unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso. Una contrattazione, dunque, che non solamente fornisce, tramite gli interventi sul salario, una risposta alla inderogabile necessità di difesa del potere d’acquisto del personale, ma che rappresenta anche una pratica d'innovazione sociale, in grado di riaffermare il principio dell’uguaglianza dei diritti, e di estenderli in senso universale", conclude la sigla di categoria.