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Chi ha diritto alla Naspi? E quando? Come fare domanda? A quanto ammonta? La Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego, introdotta nel 2015 e modificata nel 2022, fornisce un “sostegno al reddito dei lavoratori subordinati che abbiano perso involontariamente l’occupazione”, è tuttora fonte di dubbi e quesiti. Oltre che di chiarimenti da parte dell’Inps, che è destinatario delle domande, titolare del procedimento ed ente che la eroga. Vediamo cosa c’è da sapere.
A chi spetta?
La Naspi spetta ai lavoratori con rapporto subordinato che abbiano perso involontariamente l’occupazione, compresi: l’apprendista; i soci lavoratori di cooperative; personale artistico (con rapporto subordinato); dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni (per esempio i docenti supplenti).
Viene riconosciuta inoltre: a chi ha dato le dimissioni per giusta causa; a chi lo ha fatto durante il periodo tutelato di maternità; a chi rifiuta di trasferirsi in un’altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore; in caso di risoluzione consensuale nell’ambito di procedura di conciliazione; in caso di licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione; di licenziamento disciplinare; dal 1° gennaio 2022 agli operai agricoli a tempo indeterminato. Sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti la perdita di lavoro.
Qual è l’importo e quanto dura?
Il sussidio è pari al 75 per cento della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è pari o inferiore alla soglia individuata per il 2024 di 1.425,21 euro, con un massimale che per il 2024 è fissato a 1.550,42 euro; è pari al 75 per cento più il 25 della differenza tra retribuzione mensile e la soglia, quando la cifra risulta superiore.
A partire dal sesto mese l’indennità si riduce ogni mese del 3 per cento. Nel caso in cui il beneficiario abbia compiuto 55 anni alla data di presentazione della domanda, la riduzione parte dall’ottavo mese.
Viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata, non sono computati i periodi contributivi per i quali sono state già erogate prestazioni di disoccupazione.
Quando e come presentare la domanda?
La domanda di Naspi può essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro per via telematica sul sito dell’Inps (tramite Spid, Cie, Cns), oppure tramite patronato Cgil, tramite contact center Inps chiamando 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 (mobile).
Occorre procedere all’iscrizione telematica al centro dell’impiego locale per manifestare la propria disponibilità a lavorare. Questa viene formalizzata con il rilascio della Did, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Bisogna inoltre attestare la volontà di partecipare alle misure di politica attiva durante il periodo coperto da Naspi.
Spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda si presenta entro i primi otto giorni dalla cessazione. Se la richiesta viene presentata successivamente, decorre dal giorno successivo in cui questa viene inviata.
E in caso di rioccupazione?
La Naspi è compatibile con un nuovo rapporto di lavoro subordinato, ma a certe condizioni, e anche con lo svolgimento di attività in forma autonoma o di impresa individuale. La normativa prevede anche i casi in cui si decade dalla fruizione dell’indennità: perdita dello stato di disoccupazione; inizio di un'attività subordinata senza provvedere alle comunicazioni obbligatorie; inizio di un'attività in forma autonoma o di impresa individuale senza darne comunicazione; raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato; acquisizione del diritto all'assegno di invalidità, salvo il diritto di optare per la Naspi.
Cos’è la Naspi anticipata?
La Naspi anticipata consiste nella liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo spettante. Ne possono beneficiare coloro che intraprendono una nuova attività imprenditoriale in forma autonoma o in società con altri. È essenziale allegare alla domanda la documentazione attestante l’effettivo avvio di una nuova attività, come per esempio l’attribuzione della partita Iva. Se il beneficiario dovesse avere un nuovo rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per il quale la Naspi già erogata in forma anticipata sarebbe durata, l’indennità verrà richiesta e andrà restituita.