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La Fiom Cgil di Torino rende noto che oggi, 31 marzo, Iveco group ha comunicato la sospensione in cassa integrazione dello stabilimento Driveline di Torino dal 4 al 15 aprile e dello stabilimento Motori dal 4 al 8 aprile. La causa della sospensione è determinata, secondo quanto comunica l’azienda, dalla temporanea necessità di adeguare i volumi produttivi ai ridotti ordini dello stabilimento cliente di Madrid, che ha a sua volta dovuto effettuare delle sospensioni dell’attività lavorativa, a causa della mancanza di componenti necessari per l'ordinaria produzione e, in particolare, delle centraline elettroniche, stante l'interruzione delle forniture da parte di Bosch (azienda leader nel settore) e dell'impossibilità di reperire sul mercato fonti di approvvigionamento alternativo. Tale situazione è strettamente collegata alla nota carenza dei semiconduttori, originatasi in seguito dell’emergenza Covid, che sta provocando ripercussioni su tutta la filiera a livello globale.
Edi Lazzi, segretario provinciale Fiom e Ugo Bolognesi, responsabile Iveco per la Fiom, dichiarano: "Siamo al ritorno di un utilizzo importante della cassa integrazione nel territorio metropolitano di Torino. Neppure il veicolo industriale può considerarsi al riparo. La mancanza, da vari decenni, di politiche industriali nel nostro Paese sta emergendo con forza, e l’abbandono della filiera dell’elettronica è il caso più eclatante. È urgente che il Governo coinvolga le parti sociali e affronti la situazione: la transizione verso una mobilità sostenibile può essere un'opportunità, come la Fiom sta dicendo da molto tempo, serve però da subito un piano in grado di programmare il futuro, difendendo l’occupazione e favorendo il ricambio generazionale. Bisogna, in fretta, passare dalle parole ai fatti".