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Il Coordinamento unitario delle Rsu della commessa Inps esprime un giudizio fortemente negativo riguardo quanto dichiarato dal presidente Tridico, nell’incontro di ieri. "Lascia del tutto insoddisfatti la dichiarazione del presidente circa i vari pareri acquisiti dall’Istituto sulla non applicabilità della clausola sociale. Altrettanto insoddisfacente e poco rassicurante è il percorso di costruzione del bando della selezione che dovrebbe portare all’internalizzazione del servizio. Non c’è la benché minima certezza sugli strumenti che garantirebbero che i selezionati saranno le lavoratrici ed i lavoratori attualmente impegnati sulla commessa. Del tutto elusive le risposte sulle garanzie delle condizioni economiche. A parte un generico impegno sui profili orari non una parola è stata detta dal Presidente sui livelli e l’anzianità contrattuale. Per non parlare delle condizioni giuridiche dei contratti (articolo 18 legge 300).". Così in un comunicato unitario le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.
"Ma la parte ancora più preoccupante riguarda i numeri complessivi dell’internalizzazione. Il presidente ha chiaramente affermato che l’operazione riguarderà circa 3.000 persone, a fronte delle 3.309 attualmente impiegate sulla commessa. Quindi, al netto dell’impossibilità di predeterminare i selezionati, sappiamo già oggi che diverse centinaia di persone saranno tagliate fuori dal processo, quindi diventeranno degli esuberi. Parliamo di persone che nel periodo più buio della pandemia hanno prestato un servizio preziosissimo! Nel frattempo le condizioni di lavoro nelle aziende fornitrici si fanno ogni giorno più complicate. I lavoratori sono di fatto prigionieri di una totale indefinitezza, esposti ad un uso scandaloso uso degli ammortizzatori sociali. Non ci siamo proprio", proseguono le sigle di categoria.
"È inammissibile che proprio la committenza pubblica stia contribuendo ad affossare la clausola sociale. Non è più tollerabile barattare l’internalizzazione in quanto tale con le garanzie per le persone. Basta con la demagogia. La clausola sociale ha già dato a lavoratrici e lavoratori uno strumento valido per sottrarsi alla precarietà. L’internalizzazione deve essere una ulteriore opportunità di migliorare le loro condizioni, non può voler dire far rientrare dalla finestra quello che abbiamo sbattuto fuori dalla porta", aggiungono le organizzazioni sindacali".
"Contro tutto questo, congiuntamente con il Coordinamento unitario delle Rsu, abbiamo convenuto:: una giornata di sciopero intero turno per lunedì 27 settembre, con manifestazione a Montecitorio dove verranno pubblicamente invitati i capigruppo di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento a confrontarsi pubblicamente da proclamarsi entro ottobre. Nei prossimi giorni predisporremo un percorso di mobilitazione dell’intero settore dei call center contro ogni tentativo di riportare migliaia di lavoratrici e lavoratori in uno stato di precarietà lavorativa ed esistenziale permanente. Inoltre, chiediamo un incontro urgente a Comdata e Network Contact sulle condizioni di lavoro", concludono i sindacati.