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"In merito alle nuove disposizioni sanitarie a contrasto della pandemia Covid 19, stabilite con ordinanza del ministero della Salute del 14 dicembre scorso, per l’ingresso in Italia anche ai possessori di green pass, che introduce il tampone obbligatorio per chi arriva in Italia anche dai Paesi Ue, anche se è vaccinato, fermo restando la necessità di un coordinamento comunitario che consenta una gestione congiunta alle frontiere degli Stati, chiediamo che venga posta la massima attenzione in merito agli spostamenti in ingresso e in uscita fra l’Italia e i paesi limitrofi e confinanti per i lavoratori frontalieri e transfrontalieri". Così Giuseppe Augurusa, Luca Caretti e Pancrazio Raimondo, responsabili nazionali dei frontalieri di Cgil, Cisl e Uil.
"Sollecitiamo, inoltre, che venga confermata l’esenzione dall’obbligo del tampone Covid a chi si reca all'estero, entro 60 chilometri dal luogo di residenza, domicilio, abitazione, e torna in Italia entro un tempo limitato e determinato (ai sensi della direttiva comunitaria) sui lavoratori frontalieri, nonché per i periodi più lunghi per i lavoratori distaccati transnazionali, analogamente per chi arriva in territorio nazionale, per poi tornare al domicilio all'estero", concludono i tre dirigenti sindacali.