"I dati sul settore rifiuti segnalati dalla Commissione di garanzia per lo sciopero non sono sorprendeti e confermano la situazione di estrema criticità che il comparto dell'igiene ambientale sta vivendo, soprattutto nel meridione". Così la Funzione pubblica Cgil commenta i dati riportati oggi dal presidente della Commissione di garanzia per lo sciopero, Giuseppe Santoro Passarelli, in occasione della relazione annuale.
Per la Fp Cgil, "comuni in situazione di criticità finanziaria, aziende coi conti in rosso, appalti al massimo ribasso, estrema frammentarietà dei sistemi di raccolta, grave peggioramento delle condizioni di lavoro, soprattutto su salute e sicurezza, sono solo alcune delle principali cause del profondo disagio e malessere delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. A questi ultimi, quindi, non rimane altro che lo strumento dello sciopero per vedersi riconoscere diritti che la maggioranza dei lavoratori hanno garantiti".
Inoltre, osserva la categoria del pubblico impiego, "è bene precisare che su 383 scioperi proclamati nel 2018, oltre il 60% sono stati annunciati in due sole regioni, Campania e Sicilia, territori che vivono le maggiori criticità nell'ambito della gestione dei rifiuti. Come diciamo da anni, anche per ridurre la conflittualità del settore e i disagi alla cittadinanza, occorre fare un salto di qualità. Serve intervenire sulle cause, a partire dal superamento della frammentazione aziendale, dal rilancio di un'idea industriale del settore e dal divieto delle gare al massimo ribasso che generano dumping contrattuale"l.