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“Mi sembra che di là ci sia un governo che sia già intervenuto e che abbia detto ‘non si toccano i lavoratori’. Forse è giunto il momento che anche il nostro governo dica lo stesso”. Così il vicesegretario generale della Cgil, Vincenzo Colla, a margine dell'assemblea generale del sindacato ad Ancona, parlando del progetto di fusione tra Psa e Fiat Chrysler (Fca). “Ad ogni fusione noi abbiamo un tremolio. Facciamo le fusioni, va bene, ma le economie di scala le facciamo non sulle piattaforme meccaniche, sulla tecnologia, ma le facciamo sui lavoratori. C'è qualcosa che non va”. Per l'esponente sindacale è necessario “che questo gruppo sia in grado di stare in Europa e abbia economie di scala commerciali. E abbiamo bisogno di stare nella grande catena dell'automotive, che sarà elettrico e a idrogeno”.
Il vicesegretario generale della Cgil evidenzia che “c'è uno spostamento in atto inedito: siamo un Paese ‘gommacentrico’, che non regge più dal punto di vista ambientale, scoppiano le nostre città. Lo dobbiamo spostare su queste grandi filiere, e per farlo bisogna progettare il nostro Paese nei prossimi dieci anni”. Per Colla, dunque, passare all'elettrico “vuol dire che, siccome noi abbiamo componentistica di qualità sullo scoppio, bisogna convertire i nostri processi produttivi”. Su questo fronte il vicesegretario generale Cgil ritiene un “fatto importante” che il ministro Patuanelli abbia “costituito il tavolo per l'automotive presso il ministero. Lì dobbiamo discutere anche su cosa vuol dire Fca-Peugeot. In più c'è il tavolo sulla transizione energetica, che è l'altra grande filiera strategica per competere in questo Paese, altrimenti i nostri giovani dell'era digitale se ne vanno e non facciamo le filiere innovative”.