Abbiamo raccolto la testimonianza di una donna conducente di camion nella Giornata europea contro la stanchezza degli autisti, il “Driver Fatigue Day” del 21 giugno. Si tratta di un appuntamento annuale organizzato dall'Etf (European transport federation), la federazione che comprende oltre 200 sindacati nazionali provenienti da più di 40 paesi, tra i quali la Filt Cgil italiana, per porre l'attenzione sui diritti degli autisti di camion e di pullman sottoposti a uno stress dovuto alla tipologia del loro lavoro che può mettere in pericolo loro stessi e altri autisti e viaggiatori. Diverse le iniziative del sindacato nelle città italiane.
Secondo un report dell'Etf, infatti, il 60% dei camionisti hanno riferito di guidare regolarmente in uno stato di stanchezza, il 27% ha ammesso di aver quasi provocato incidenti a causa della stanchezza, quasi un terzo si è addormentato al volante e oltre la metà ha sentito il bisogno di accostare a causa della stanchezza, ma non hanno potuto farlo.
Molti i disagi collegati alle molte ore passate al volante su strade e autostrade, all'impossibilità di riposare, di avere accesso a parcheggi e servizi igienici adeguati. Per le donne, il cui numero è in crescita nel settore dei trasporti, si sommano altre difficoltà dovuta alla connaturata fisiologia, come ci racconta ai nostri microfoni la camionista Lola Marta Bertazzo.