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50 mila euro di indennizzo riconosciuto a 9 lavoratori ed una inchiesta aperta per caporalato. Sono questi i due punti focali della vicenda Gs painting, azienda specializzata in pitturazione e stuccatura per cantieri navali, iniziata circa un anno fa con la denuncia di un gruppo di lavoratori, tutti provenienti dal Bangladesh, alla Guardia di Finanza. La denuncia provoca un'inchiesta che finisce su tutti i giornali ed i lavoratori si rivolgono anche alla Cgil spezzina.
350 ore di lavoro al mese a 5 euro l'ora, intimidazioni, minacce, anche aggressioni fisiche. I lavoratori dovevano restituire all'azienda una parte di stipendio, le buste paga erano gonfiate in modo da consentire all'azienda di partecipare alle gare di appalto. Tutto questo è terminato grazie al coraggio di un gruppo di lavoratori ed ora i responsabili della ditta sono sotto inchiesta penale e civile.
“Consideriamo i 50 mila euro già versati solo come un acconto - dicono Fabio Quaretti, segreteria della Cgil e Mattia Tivegna, segretario provinciale della Fiom spezzine - tramite i nostro legale abbiamo chiesto 250 mila euro complessivi ed andremo ancora avanti in sede civile.”
Adesso la situazione all'interno della Gs painting è radicalmente cambiata, anche se diversi lavoratori che hanno vissuto sulla propria pelle il periodo delle vessazioni stanno lavorando presso altre aziende.
“Nonostante la giurisprudenza sia recente perché la legge sul capolarato è stata approvata da poco tempo, crediamo che la vicenda spezzina possa diventare un caso da prendere ad esempio - sottolineano i sindacalisti - il sistema dei sub appalti va regolamentato e monitorato, perché è proprio lì che si celano sfruttamento e capolarato vero e proprio. La Gs painting lavorava per grandi marchi della nautica di lusso che dopo questa vicenda non possono più chiudere gli occhi e girarsi dall'altra parte.”
(Testo a cura di Marco Ursano, ufficio Stampa Cgil La Spezia)