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Oggi la Caserta metalmeccanica si ferma per l’intera giornata. A proclamare lo sciopero generale del settore sono state, unitariamente, Fiom, Fim e Uilm, che hanno organizzato anche una manifestazione. Al centro della protesta le condizioni in cui versa il lavoro delle tute blu sul territorio, che pure avrebbe una vocazione industriale forte e di tradizione. In testa alla mobilitazione quella che può essere la madre di tutte le vertenze metalmeccaniche del territorio di Caserta, la Jabil, che il 30 aprile scorso ha dichiarato la sua intenzione di chiudere lo stabilimento di Marcianise e che proprio ieri ha vissuto un ennesimo passaggio drammatico al ministero.
Raffaele Paudice, Cgil Napoli e Campania: “terra depredata da imprenditori rapaci”
Sosteniamo pienamente questa manifestazione perché coglie uno dei punti fondamentali dello sviluppo di questo territorio. La provincia di Caserta è diventata una terra depredata da imprenditori rapaci, da multinazionali che arrivano qui, promettono progetti di reindustrializzazione che puntualmente non compiono, finiscono gli incentivi e vanno via, prendono ammortizzatori. Nessun progetto, nessun investimento. Ieri abbiamo avuto per l’ennesima volta la conferma da Jabil che andranno via. Questo è inaccettabile, è una terra che ha una vocazione industriale che va sostenuta dalle politiche pubbliche, responsabilizzando le imprese che devono fare investimenti sul territorio. Non possiamo assistere a questo scempio. Chiediamo che anche la Regione faccia la sua parte e non solo proclami
Raffaele Paudice, segreteria della Cgil Campania
Michele De Palma, Fiom: “Lottiamo per il lavoro, la legalità, il salario e la dignità”
“Oggi Caserta sta dimostrando di essere la capitale della dignità nel Mezzogiorno delle persone di chi per vivere deve lavorare. Siamo qui perché vogliamo affermare il diritto al lavoro. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici oggi stanno scioperando a Caserta per difendere il lavoro e l'industria. Al Sud servono investimenti per la scuola, l'università, la sanità e il lavoro”. A dirlo Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, intervenendo dal palco di piazza Dante.
“In un territorio come Caserta dobbiamo rimettere al centro i settori dell'automotive e dell'elettronica, che sono in forte difficoltà come è rappresentato dalle vertenze di Jabil e di Softlab. Chiediamo al Governo e alla Regione Campania di agire per scongiurare il rischio di cancellazione dell'elettronica da questo territorio. Le lavoratrici e i lavoratori sono stati vittime delle speculazioni e le Istituzioni sono rimaste a guardare”.
“Ma non c'è solo la ‘vertenza Caserta’ in tutto il Mezzogiorno c'è il rischio di desertificazione industriale. Dopo Caserta dobbiamo costruire un'iniziativa nazionale unitaria per rivendicare il diritto al lavoro industriale nel Mezzogiorno perché il lavoro è l'unico vero antidoto alla criminalità. Metteremo in campo, insieme a Fim e Uilm, tutti gli strumenti democratici necessari per sostenere la lotta per la dignità e il lavoro delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici del Sud del nostro Paese. Lottiamo per il lavoro, la legalità, il salario e la dignità”.