Ci risiamo. Si moltiplicano le aggressioni di stampo fascista. A dimostrazione di un clima politico e sociale che sta rapidamente peggiorando. L’ultima vittima, nella tarda serata di ieri, è stato Andrea Joly, un giornalista de La Stampa, aggredito in via Cellini a Torino, all'esterno di un circolo frequentato da militanti di estrema destra e, soprattutto di Casapound, l’Asso di Bastoni.

È stata la vittima stessa a girare un video del momento in cui i neofascisti lo fermano per chiedergli chi è. Dopo avergli chiesto, sotto minaccia, di consegnare il cellulare è partita l’aggressione, verbale e fisica. Che non si è fermata neanche mentre il cronista si allontanava. La vittima è stata presa a calci con violenza, anche una volta caduta a terra.

Gli agenti della Digos della Questura di Torino hanno individuato due tra gli aggressori, entrambi militanti di Casapound, per i quali scatterà una denuncia per lesioni personali collegate all’aggravante del reato commesso “per agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” che abbiano tra i loro scopi “la discriminazione o l’odio etnico, nazionale, razziale o religioso”.

Cgil Torino: “Atto intollerabile”

Per la Cgil Torino, come si legge sui social dell’organizzazione, “è un atto intollerabile che non deve passare sotto silenzio. C’è un clima in cui intolleranza, spirito censorio, rigurgiti di fascismo, e bieca propaganda governativa rischiano di produrre un pericoloso circolo vizioso. Quanto accaduto è intollerabile e segno tangibile di questo clima estraneo ai valori della Carta Repubblicana. Lo è tanto più a Torino, città culla della lotta antifascista, per la libertà di tutte e di tutti: ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa nell’esercizio della sua professione, va tutta la nostra solidarietà. La Camera del Lavoro è disponibile a promuovere una iniziativa che non lasci passare sotto silenzio questo grave episodio e chieda il rispetto del lavoro e della libertà di informazione e parola. I responsabili siano individuati e perseguiti come impone la legge”.

Presidio il 23 luglio sotto alla Prefettura

“L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina, le Associazioni che si riconoscono nella Via Maestra, invitano tutti i democratici ad aderire al presidio il prossimo martedì 23 luglio alle ore 18 sotto alla Prefettura di Torino. In difesa della libertà di stampa garantita dalla Costituzione che vieta anche la ricostituzione del partito fascista, saremo in piazza per chiedere alle istituzioni di vigilare affinché episodi di questo genere non si debbano ripetere e per rispondere a chi pensa che con la violenza gratuita e ottusa si possano censurare le idee e le azioni”.

La solidarietà dell’Odg Piemonte e dell’As Subalpina

“L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e l'Associazione Stampa Subalpina esprimono solidarietà al collega Andrea Joly. La sua aggressione è l’ennesimo segnale del clima ostile e insofferente nel nostro Paese (ma non solo) verso i giornalisti e il loro lavoro di racconto della realtà. Il crescente astio per l’informazione libera e corretta sfocia sempre più spesso in aggressioni fisiche ai giornalisti, un metodo che riporta ad altre buie stagioni della nostra storia. Oltre a condannare questi episodi – si legge nella nota unitaria – Odg e Subalpina si fanno portavoce di un confronto serrato con la politica e la società civile per poter continuare a esercitare senza se e senza ma la vera funzione del giornalismo, l’informazione sentinella di democrazia e chiedono che sull’episodio sia fatta al più presto luce, individuando i responsabili”.

Anpi: “Sciogliere le organizzazioni neofasciste”

“L’aggressione da parte di militanti di CasaPound al cronista della Stampa Andrea Joly, a cui va la nostra solidarietà, rivela un clima di squadrismo strisciante che da tempo sta montando – ha detto il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo –. È ora di sciogliere le organizzazioni neofasciste. È sconcertante l’inerzia del ministro Piantedosi. Chiuda subito il circolo neofascista di Torino Asso di bastoni e finalmente la centrale operativa di CasaPound a Roma, un intero stabile occupato abusivamente da CasaPound fin dal 2003”.

(La foto di copertina è uno screenshot del video girato da Andrea Joly e pubblicato da La Stampa)