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Ulteriori fermate produttive per i lavoratori dell’area industriale di Melfi. La settimana prossima si lo stabilimento si fermerà dal 28 giugno sul terzo turno sino al 2 luglio per la mancanza di componenti. Salgono le preoccupazioni tra i lavoratori, a partire dalla componentistica, per la mancanza di prospettive future.
“Abbiamo rivendicato – spiega Giorgia Calamita, della Fiom Basilicata - la necessità di aprire il tavolo permanente dell’automotive alla Regione Basilicata per creare le condizioni politiche e di investimenti per il rilancio dell’area industriale di Melfi e affrontare la transizione ecologica garantendo l’occupazione, rivendicando il lavoro a partire dall’acquisizione delle commesse per tutte le aziende della componentistica in riferimento ai quattro nuovi modelli elettrici che si faranno nello stabilimento Stellantis di Melfi, definiti nel piano di investimenti con l’accordo sindacale del 25 giugno 2021".
"A oggi, il confronto regionale ha dato alcune risposte su abbattimento dei costi energetici e su infrastrutture, azioni ancora insufficienti a scongiurare un impatto negativo per l’area industriale di Melfi. La necessarie e non più rinviabile transizione ecologica e tecnologica, in aggiunta alla riorganizzazione di Stellantis per la continua ricerca di efficientamento e semplificazione del ciclo produttivo, stanno mettendo a rischio la tenuta occupazionale della componentistica dell’area industriale di Melfi. La preoccupazione per tutti i lavoratori della componentistica è concreta, non c’è alcuna visibilità sulle nuove commesse per la produzione delle nuove vetture elettriche, inoltre a settembre finiscono gli ammortizzatori sociali utili a superare le crisi e garantire salario e occupazione", prosegue la sindacalista.
"Riteniamo che dal tavolo regionale si dovrà prevedere un’azione importante necessaria a garantire la continuità produttiva e occupazionale di tutta l’area industriale, aprendo il confronto con governo nazionale e Stellantis, prevedere fondi per affrontare la crisi del settore automotive e salvaguardare l'industria e l'occupazione nel nostro paese, con un piano straordinario per la transizione. Bisogna sostenere la transizione prevedendo strumenti straordinari, ammortizzatori sociali e fondi per la formazione con un confronto costante con le organizzazioni sindacali, utilizzare le risorse del Pnrr per avviare nuove produzioni (batterie, software, semiconduttori, centraline) e per attrarre nuovi costruttori di auto nel nostro Paese”, conclude la dirigente sindacale.
La Fiom, pertanto, indirà nei prossimi giorni assemblee con i lavoratori affinché si possano definire iniziative sindacali per rivendicare la piena capacità produttiva e occupazionale.