Un corteo partecipatissimo. È quello che all’ora di cena di sabato 15 marzo ha sfilato per le vie del centro di Padova in risposta alla sfilata che nel pomeriggio i militanti di Casapound avevano inscenato in città contro, parole loro, “la mafia antifascista”. Un tentativo mal riuscito di riscrivere la storia, vista la scarsissima partecipazione (erano in circa 250 in quella che doveva essere una manifestazione nazionale).

Di tutt’altro tono le contromanifestazioni che i fascisti di Casapound hanno avuto come risposta: sia il presidio del pomeriggio organizzato dai centri sociali, sia, soprattutto, la manifestazione organizzata la sera da Cgil e Anpi, con l’adesione di Cisl e Uil e di tantissime sigle di partiti e associazioni. Almeno in 1500 le persone che da Piazza Antenore, luogo di partenza del corteo, hanno attraversato le vie cittadine e le piazze di Padova per giungere, sotto una leggera ma persistente pioggia, nel Liston, tra Comune e Università (peraltro, l’unico ateneo italiano medaglia d’oro al valore militare per il ruolo avuto durante la Resistenza) dove si sono svolti gli interventi finali.

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“Padova ha risposto molto bene – ha detto il segretario generale della Cgil provinciale, Aldo Marturano – alla provocazione fascista di Casapound e in tantissimi sono scesi in strada con noi, in questa iniziativa organizzata insieme all’Anpi e che ha raccolto l’adesione di tutte le forze democratiche della città. Eravamo davvero in tanti. Del resto, non potevamo che rispondere così, con una manifestazione che rimettesse al centro la nostra Costituzione e i valori che essa rappresenta. Una Costituzione che va resa viva, a cui bisogna dare tanta energia e forza affinché venga messa in pratica perché questo ritorno del fascismo va assolutamente sconfitto”.