I dati del rapporto di Cgil e Action Aid “Neet tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche” sono allarmanti: circa il 23% delle e dei giovani tra 15 e 24 anni è Neet e il trend è in crescita. L’incidenza raddoppia nelle aree del Sud rispetto al Nord (il picco è in Sicilia, con il 40%), è maggiore tra i giovani immigrati e tra le donne. In dieci anni l’occupazione giovanile, già bassa, si è dimezzata in tutto il Paese e la disoccupazione è salita di dieci punti percentuali.
Al Sud più di quattro giovani su dieci sono disoccupate/i e quando lavorano lo fanno spesso in nero. È ancora elevato il tasso di abbandono scolastico: i ragazzi tra i 18 e i 24 anni fermi alla licenza media sono il 15%, rispetto alla media europea dell’11%, con picchi che superano il 20% nel Sud. Inoltre ci sono divari territoriali rispetto all’acquisizione delle competenze di base. A separare le performance tra uno studente quindicenne di Bolzano e uno campano c’è un burrone pari a più di un anno scolastico.