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Marchigiani a rischio povertà con pensioni che arrivano a una media di 900 euro lordi e retribuzioni medie annue che non superano i 20.900 euro lordi. Comunque, sempre sotto la media nazionale. Prospettive? Ancora più incerte. “Anche nel 2024 – commenta Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche – vi è un aumento della percentuale di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro cioè che lavorano meno di un quinto del tempo”.
“Questo dato – prosegue la sindacalista – indica che la politica deve subito invertire la situazione attuando politiche strutturali e misure straordinarie perché quelle adottate finora non sono sufficienti a fermare una situazione che rischia di diventare un’emergenza socio- economica. Bisogna ripartire dal lavoro stabile e giustamente retribuito, per dare certezze a chi oggi sta lavorando, a chi lavorerà e a chi ha già lavorato. Ecco il senso del voto del referendum dell’8 e del 9 giugno”.
Le pensioni nelle Marche
Sono 539.845 le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’Inps nelle Marche. Di queste 303 mila pensioni di vecchiaia (pari al 56,3% del totale), 23 mila pensioni di invalidità (4,3%), 109 mila pensioni ai superstiti (20,3%), 14 mila pensioni/assegni sociali (2,7%) e 88 mila prestazioni a invalidi civili (16,4%). È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni vigenti nel 2025 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche.
Pensioni: l’importo medio mensile è di 971 euro lordi
L’importo medio mensile delle pensioni vigenti nelle Marche è di 971 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.265 euro delle pensioni di vecchiaia ai 498 euro delle pensioni agli invalidi civili. Nelle Marche, gli importi delle pensioni di vecchiaia sono inferiori a quelli nazionali: -220 euro lordi medi mensili. Particolarmente significativa è la differenza negli importi delle pensioni dei lavoratori dipendenti che, nelle Marche, sono di 1.475 euro, ovvero -254 euro mensili rispetto ai valori medi nazionali e -335 euro rispetto alla media delle regioni del Centro.
Per le ex lavoratrici dipendenti la pensione in media è di 834 euro in meno degli ex colleghi
Considerando il complesso delle gestioni delle pensioni di vecchiaia, tra le regioni le Marche si posizionano nel basso della classifica per importo medio mensile. Sempre relativamente alle pensioni di vecchiaia, significativa è anche la differenza tra uomini e donne: se i primi percepiscono 1.554 euro lordi, l’importo corrisposto alle donne è di 918 euro, ovvero mediamente 636 euro in meno ogni mese rispetto agli uomini; la differenza per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -834 euro mensili. Il divario delle pensionate marchigiane emerge anche con le donne delle altre regioni, con una differenza media di 123 euro in meno al mese.
Marche: il 55,7% delle pensioni sono inferiori a 750 euro, sotto la soglia di povertà
Nelle Marche, 300mila prestazioni pensionistiche, pari al 55,7% del totale sono inferiori a 750 euro al mese (53,4% la media nazionale): dunque, circa 6 pensioni su 10 registrano un importo inferiore alla soglia della povertà. Per Vilma Bontempo, segretaria regionale Spi Cgil, “una condizione pensionistica nella quale si conferma il gap di genere: gli uomini con pensioni fino a 750 euro sono il 40,0% del totale, per le donne tale percentuale sale al 67,7%. Ciò è dovuto al fatto che le donne sono occupate in lavori poveri a basso reddito. I referendum dell’8 e 9 giugno sono un’occasione per restituire diritti e ridurre le disparità”.
Le retribuzioni
Nel 2023 (dati più aggiornati al momento), la retribuzione media lorda annua percepita nelle Marche è pari a 20.956 euro (dipendenti privati) e rispetto al 2022 si è osservato un aumento di 667 euro, pari a +3,3%. Le retribuzioni medie nelle Marche sono ancora significativamente inferiori al valore medio delle regioni del Centro (-2.031 euro, -8,8%) e a quello medio nazionale (-2.705 euro, -11,4%).
Tra le province, la retribuzione media più elevata si osserva nella provincia di Ancona (22.171 euro, unico valore superiore a quello medio regionale), alla quale seguono Pesaro Urbino (21.627 euro), Macerata (19.912 euro), Ascoli Piceno (19.805 euro) e, infine, Fermo (18.885 euro). Nessuna delle province evidenzia valori uguali o superiori a quelli medi delle altre aree considerate.
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