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"Lascia perplessi la scelta della Liguria di aderire al percorso dell'autonomia differenziata: in parte perché quello dell'autonomia non é un tema particolarmente sentito a livello locale, ma soprattutto perché rispetto alle altre regioni del nord, che hanno fatto dell'autonomia una bandiera di rivendicazione politica, il nostro residuo fiscale è negativo, ovvero riceviamo in termini di trasferimenti dallo Stato più di quello che diamo in termini di gettito fiscale". Ad affermarlo, all'indomani della riunione sull’autonomia differenziata tra il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, la vicepresidente Sonia Viale e i rappresentanti delle parti sociali e del mondo produttivo, è la Cgil Liguria.
"La Liguria non è il Veneto dove si può ipotizzare di spendere sul territorio i 9/10 delle tasse pagate allo Stato - spiega Federico Vesigna, segretario generale della Cgil Liguria - E qui sta il principale elemento di incertezza rispetto alla proposta di autonomia differenziata presentato dalla Regione Liguria". Per Vesigna, "ancora prima di entrare nel merito della proposta, se autonomia vuol dire maggiori servizi e servizi più efficienti, la domanda deve essere con quali soldi si pensa di farlo".
"Anche perché - prosegue il segretario - l'unica misura che avrebbe garantito maggiori risorse era quella di trattenere una quota aggiuntiva dell'iva generata dai traffici in transito dal sistema dei porti liguri, elemento che non compare più nel nuovo testo deliberato nei giorni scorsi dalla giunta".
La Cgil avrebbe preferito che la discussione sui contenuti della proposta di autonomia differenziata si fosse svolta prima, essendo passato più di un anno dall'ultimo incontro. "Nonostante il ritardo e i limiti sopra esposti - afferma ancora Vesigna - nella riunione è stata registrata la volontà di non considerare concluso il confronto e nel poco tempo previsto la Cgil conferma la propria disponibilità, nell'auspicio che la Regione voglia utilizzare questa opportunità per intervenire nel merito e cambiare la proposta, per farla diventare una reale occasione di promozione dello sviluppo e di tutela dei diritti dei cittadini".