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Puntata n. 15 - Per un giorno è rimasto una macchia rossa di sangue per terra. E un profilo disegnato con il gesso bianco sull’asfalto. Parliamo del rider di origine keniota, un giovane di 23 anni, che sabato all’ora di cena è stato investito nella Capitale mentre effettuava la sua consegna a piedi
Fermiamo la strage
Per un giorno è rimasto una macchia rossa di sangue per terra. E un profilo disegnato con il gesso bianco sull’asfalto. Parliamo del rider di origine keniota, un giovane di belle speranze di 23 anni, che sabato all’ora di cena è stato investito nella Capitale, a Piazza Re di Roma, da una navetta di quelle che fanno la spola tra il centro e l’aeroporto, mentre effettuava la sua consegna a piedi. E la sapete una cosa? Domenica gli automobilisti deviavano la propria traiettoria per non passare con le ruote sulla macchia di sangue e sulla sagoma disegnata e i negozianti hanno telefonato al numero verde del Comune per chiedere che venisse ripulita la scena. Insomma, il giovane ha ricevuto più attenzione da morto che da vivo.
Spacca Italia
Presentato in consiglio dei ministri il disegno di legge a firma Calderoli. Un provvedimento che dividerà ulteriormente il Paese su scuola, sanità e trasporti ampliando le disuguaglianze. Il sassolino del direttore di Collettiva Stefano Milani
Per un curioso errore di battitura durante la conversione in legge, l’autonomia differenziata diventò di colpo indifferenziata. E così, nello sconcerto sovranista dell’aula parlamentare, l’Italia si ritrovò una e indivisibile per davvero. Catanzaro in poco tempo divenne un centro di eccellenza sanitaria internazionale tanto che i medici cubani chiesero la cittadinanza onoraria. Gli abitanti di Trapani scoprirono l’ebrezza di salire su un treno e in un paio d’ore arrivare a Siracusa senza prendere un giorno di ferie. A molti milanesi cadde la mascella nel constatare di potersi permettere una camera e cucina rimanendo con entrambi i reni. Sollevati pure i docenti di Verona nello spiegare Garibaldi ai ragazzi senza troppi artifici retorici. Ma il presidente della Repubblica, nel suo discorso di fine anno, si spinse ben oltre: “Care concittadine e cari concittadini, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. Ogni Cristo scenderà dalla croce. Anche gli uccelli faranno ritorno”.
Un Paese senza visione
È drammatica la vertenza Safilo. In una piccola realtà come la fabbrica di Longarone, nel bellunese, se i 472 dipendenti del settore occhialeria perdessero il posto si rischierebbe una crisi sociale durissima da superare. Fa rabbia pensare alle promesse di rilancio, completamente tradite dalla decisione unilaterale di chiudere. Fa male al cuore leggere che quella fabbrica nacque dalle ceneri della tragedia del Vajont, quando lo Stato tentò di risarcire il lutto e la devastazione del territorio finanziando anche la nascita di quest’azienda.
Disparità di genere
Su 334mila occupati in più l’88% sono uomini. A dicembre 2022 rispetto all’anno precedente cresce l’occupazione: tra i nuovi occupati gli uomini sono 296mila, le donne solo 38 mila. Il tasso di occupazione femminile si attesta al 51,3%, quello maschile al 69,6%. Le donne occupate sono 9.763.000 a fronte di 13.452.000 uomini. Al divario tra uomini e donne si aggiunge quello generazionale. L’occupazione da novembre 2022 a dicembre cresce per uomini, donne, dipendenti permanenti, autonomi e per tutte le classi d’età tranne che per i giovani tra i 25 e i 34 anni. In questa fascia d’età risultano in calo anche i dipendenti a termine.
Storie da congresso
La Cgil continua il suo lungo momento di confronto democratico. Stavolta sono le regioni a riunirsi e a contarsi. Migliaia di delegati divisi nelle diverse assise propongono raccontano discutono e votano per cambiare l’organizzazione. A Firenze Ilaria, una somministrata della sanità pubblica con la tessera del Nidil, porta nel dibattito la sua vita precaria dove non è possibile fare progetti a lungo termine. Accanto a lei Rossella, tessera Filcams, porta al congresso il suo part time ciclico verticale, fatto di stipendi – un tempo anche di contributi – che si interrompono quando la scuola nella mensa della quale lavora chiude in estate e il suo lavoro si ferma. A km di distanza le risponde idealmente Alessandro, il segretario generale della Cgil Lombardia, chiamando il sindacato a far sentire la voce di chi lavora, di chi ha lavorato e di chi un lavoro lo sta cercando”.