"Senza alcun rispetto per i percorsi già avviati e per le buone esperienze di accoglienza e integrazione sul territorio, bambini e ragazzi che hanno frequentato fino a oggi le scuole della cittadina, vengono di colpo spostati con le loro famiglie". A dirlo è la Fp Cgil di Roma e Lazio, sottolineando che sono 305 i migranti che lasceranno il Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto entro il 26 gennaio, a pochi giorni dall'avviso della Prefettura, e altri 22 lasceranno lo Sprar. Il Cara di Castelnuovo, una struttura pienamente funzionante che in 11 anni ha ospitato anche 1.000 richiedenti asilo insieme, resterebbe aperto con soli 220 ospiti. A oggi sono circa 800 gli ospiti del Centro, tra singoli e intere famiglie. Richiedenti asilo vulnerabili, ma non riconosciuti come rifugiati o aventi diritto alla protezione sussidiaria. Dei 110 circa lavoratori lì impiegati, nella cooperativa Auxilium, di cui 42 abitanti di Castelnuovo, è previsto un esubero di 60 persone. Si tratta sia di operatori addetti all'ospitalità e alla gestione della struttura, sia professionisti dedicati ai percorsi educativi e di integrazione, dai mediatori culturali agli insegnanti di lingua.
"Sono gli effetti drammatici del decreto sicurezza, che cancella i permessi di soggiorno umanitari (una delle tre forme di protezione che potevano essere accordate ai richiedenti asilo), e con essi anche esperienze decennali di ottima gestione, come in questo Cara, dove si è garantito fino a oggi un percorso di due anni che includeva accesso al lavoro, alle prestazioni sociali e all'edilizia popolare. Le Prefetture di tutta Italia stanno procedendo con interventi simili, iniziando a spostare le persone ospitate nei Cara e nei Cas in altre regioni'', prosegue la nota sindacale: ''Entro il mese con tutta probabilità il Centro verrà chiuso e anche gli altri, con le stesse modalità, saranno spostati. Il futuro? Non è difficile immaginarlo. Stessa sorte potrebbe toccare presto agli altri Cara e Cas del Lazio, i centri gestiti dalla Prefettura. Incertezza anche sul futuro della rete Sprar, i centri di competenza comunale, per alcuni dei quali si prevede l'imminente spostamento degli ospiti. A breve un incontro con il Dipartimento di Roma Capitale per affrontare il tema".
La Fp Cgil di Roma e Lazio rileva che "di punto in bianco si tolgono investimenti e si crea irregolarità. Bruciando in un solo colpo percorsi di integrazione già avviati e rendendo irregolari gli ospiti, in attesa di un'espulsione che in realtà sarà difficile concretizzare. Resteranno in strada, senza alcuna protezione, senza rispetto per quel che fino a oggi - grazie al supporto garantito dai centri - sono riusciti a ricostruire". Futuro incerto non solo per i migranti, ma anche per i lavoratori: "42 operatori della cooperativa sono di Castelnuovo, e drammatico è l'impatto occupazionale per il territorio. La proroga dell'appalto alla cooperativa scade il 31/01 e ci hanno oggi comunicato che hanno intenzione di lasciare".
I lavoratori della Coop Auxilium, Siar e azienda Itaca lì impiegati sono da lunedì 21 gennaio in stato di agitazione. Per giovedì 24 gennaio Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl hanno organizzato un presidio a Roma, a partire dalle ore 15, sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico (in via Molise), per scongiurare la crisi sociale, che, oltre allo sradicamento degli ospiti oramai integrati nel territorio, riguarda anche lavoratori e cittadini dell’area.