"Apprendiamo che la maggioranza parlamentare, nella risoluzione che accompagna il Documento di economia e finanza (Def), ha chiesto al governo l’impegno a portare a termine il percorso di autonomia differenziata a favore delle regioni che ne hanno fatto richiesta. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire". Così in un comunicato la Flc Cgil.
"Abbiamo detto al ministro Bussetti e all’intero governo, così come ai rappresentanti dei partiti di maggioranza, che scuola, università, ricerca, Afam, non ci stanno alla disgregazione dell’istruzione nazionale e alla regionalizzazione dei processi pedagogico didattici, alla base del progetto di autonomia differenziata. Non ci stanno alla regionalizzazione dei diritti, che non possono essere un bene limitato al luogo dove si vive. Il diritto all'istruzione deve essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, cosa che già oggi avviene a fatica", continua il sindacato.
"Questa pervicace persistenza nell’errore, in contrasto con il sentire dei lavoratori della conoscenza del nostro Paese, merita una sola risposta: la lotta. Il 17 maggio, giornata nazionale di sciopero, sarà il primo passo. E non sarà certamente l’ultimo", conclude la nota.