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Il 31 agosto 2020 resterà una data importante per la Cgil del Trentino: le donne alla guida delle categorie sindacali nella Camera del lavoro provinciale hanno sorpassato gli uomini in un rapporto di sette a cinque grazie all’elezione di Elisa Cattani alla guida della Flai. Un risultato storico, che è la dimostrazione tangibile dell’impegno ventennale speso dal nostro sindacato per la parità tra i generi, non solo in tutti i luoghi di lavoro, ma anche all’interno della nostra organizzazione e nei suoi organismi direttivi, nella direzione di un giusto equilibrio tra donne e uomini.
Nella Cgil della nostra regione le segretarie guidano anche ambiti lavorativi ancora prevalentemente maschili. Succede così che Manuela Terragnolo è al timone della Fiom, i metalmeccanici; Claudia Loro guida la Slc, grafici e cartai, telecomunicazioni e Poste, informazione e produzione culturale; Sandra Ferrari è alla testa degli edili della Fillea; Paola Bassetti è la segretaria della Filcams, e dunque commercio, turismo, servizi e mense; Cinzia Mazzacca è la leader della Flc, i lavoratori della scuola, e Giulia Indorato del Nidil, gli atipici.
“Si tratta di un risultato che ha richiesto costanza, determinazione e sacrificio, ma che renderà la Cgil del Trentino migliore, sicuramente ancora più impegnata sul fronte della rimozione di tutti quegli ostacoli che impediscono il superamento delle disuguaglianze per approdare ad una visione in cui le differenze, anche quelle di genere, sono un’opportunità da valorizzare – ammette Claudia Loro, segretaria con delega alle politiche di genere". Che aggiunge: "Non siamo però a un punto di arrivo, ma di partenza per continuare a combattere perché tutti e tutte, all’interno del mondo del lavoro, delle istituzioni di rappresentanza, sindacato compreso, e della nostra società abbiano pari opportunità. La strada che abbiamo davanti è ancora lunga, i pregiudizi e le discriminazioni sono ancora molti. Serve un cambio culturale”.
Tra le sfide da vincere c’è quella della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, ma anche il superamento del gap oggi esistente tra retribuzioni maschili e femminili, oltre il fenomeno ancora sommerso della violenza e molestie nei luoghi di lavoro. “Il numero di donne presenti nel mercato del lavoro è in costante crescita in Italia e anche nella nostra Provincia. Ma non è abbastanza – prosegue Claudia Loro -. Anche se l’occupazione femminile registra un dato più confortante rispetto al resto del territorio, il divario di genere è ancora ampio. Esiste un enorme problema di qualità dell’occupazione femminile: spesso le donne sono sui gradini più bassi della piramide occupazionale”.
La carriera professionale è per molte un miraggio, per tante una vera e propria corsa ad ostacoli. “Ci sono pregiudizi da scardinare – aggiunge la segretaria della Cgil Trentino -, ma ci sono anche limiti materiali che possono essere rimossi solo con seri investimenti nelle politiche di conciliazione, con la creazione di servizi a sostegno della genitorialità e della non autosufficienza. Servono interventi pubblici finalizzati alla creazione di lavoro per una buona occupazione.”
C’è poi il tema enorme delle retribuzioni: le donne spesso devono farsi carico di part time involontari, di lavori discontinui o di lavori poveri. A loro sono spesso riservati funzioni e ruoli inferiori rispetto alle competenze formative e professionali che possiedono. “Esiste una vera e propria questione salariale al femminile che va affrontata con coraggio, invece ancora oggi dobbiamo constatare che in momenti di crisi del mercato del lavoro sono le donne a pagare il prezzo più alto. Quanto accaduto durante il lockdown a moltissime lavoratrici ne è la drammatica dimostrazione. È per tutte queste ragioni che, al di là del valore simbolico del nostro sorpasso, non è tempo di cantare vittoria. La montagna che dobbiamo scalare – conclude Loro - è ancora altissima, ma la determinazione non manca”.
Marianna Giuliano, Cgil Trentino