“Una tragedia che avrebbe dovuto essere un monito per cambiare le politiche dell’immigrazione e dell’accoglienza, invece, ancora oggi, siamo qui a batterci per conquistare e difendere i diritti umani, a partire da quello alla vita”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, istituita a seguito del naufragio al largo di Lampedusa che costò la vita a 368 persone.
Per il dirigente sindacale, quella del 3 ottobre di sette anni fa “è stata una delle tragedie più imponenti nella traversata disperata del Mediterraneo, che però non si è mai interrotta. Fino a oggi - sottolinea - decine di migliaia di persone sono morte o sono disperse nel tentativo di fuggire dalla sofferenza per trovare rifugio in luoghi più sicuri”.
Per questo, aggiunge Massafra “l’Europa dovrebbe avere più coraggio per superare gli egoismi dei singoli Stati e far valere il patto fondativo della Comunità, con i diritti e i valori che lo caratterizzano. Diritti e valori che continueremo a difendere nel nostro Paese spazzando via - conclude il segretario confederale della Cgil - narrazione dell’odio e costruendo nuove politiche di solidarietà e accoglienza”.