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Il Parlamento turco sta discutendo l'ipotesi di avviare operazioni militari contro la Siria. Una guerra tra i due Paesi potrebbe essere alle porte. Nella notte Ankara ha risposto al bombardamento dell'artiglieria siriana di ieri ad Akcakale, che aveva causato cinque morti e 13 feriti, colpendo pesantemente obiettivi siriani al confine tra i due Paesi. A seguito degli attacchi dell'aviazione turca, numerosi soldati siriani sono rimasti uccisi (5 secondo fonti siriane) nella regione Rasm al Ghazal, vicino alla città di Tal Abiad, al confine tra la Siria e la Turchia.
I deputati turchi devono discutere un testo proposto dal governo che stabilisce che, "se necessario", riceverà il mandato per ordinare operazioni armate in Siria visto che le "attività ostili nei confronti del territorio turco sono sul punto di divenire un attacco militare (...) e sono di natura tale da minacciare la nostra sicurezza nazionale".
Intanto, nuove operazioni dell'artiglieria turca si registrano anche stamani in una zona al confine tra i due Paesi dove si trovano postazioni dell'Esercito siriano. Lo riferiscono attivisti siriani citati dall'agenzia di stampa Dpa. Nel mirino, secondo l'attivista Rami al-Idlibi della zona nordoccidentale di Idlib, c'è sempre "l'area di Tal Abyad, dove si trovano postazioni dell'Esercito siriano'.
Una riunione urgente della Nato si è svolta nella notte a Bruxelles su richiesta della Turchia in cui l'Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all'aggressione contro la Turchia. Il bombardamento “è una grave violazione delle leggi internazionali” e costituisce un motivo di grande preoccupazione per tutti gli alleati, che lo condannano con forza”, si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione.
L'Alleanza “continua a sostenere la Turchia e chiede di mettere immediatamente fine a questi atti aggressivi contro un Paese alleato”. Oggi si riuniranno i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere sugli incidenti e sulla situazione di estrema tensione tra i due Paesi.