“Sulle pensioni il governo al tavolo del confronto ha avanzato proposte insufficienti a rispettare gli impegni che aveva già sottoscritto con le organizzazioni sindacali, e questo è inaccettabile”. Così Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, lancia la mobilitazione della sua categoria regionale sulla vertenza aperta col governo.
“I conti non tornano – precisa Angelini – perché non ci sono risposte adeguate sulla pensione dei giovani, sulle donne, sull'aspettativa di vita, sul lavoro di cura, sui lavoro gravosi. Il governo ha voluto tenere a riferimento solo i conti e non ha voluto affrontare i bisogni veri del Paese e di quel mondo che ha pagato più degli altri il prezzo della crisi, cioè il mondo del lavoro. Questo pezzo di Paese ha bisogno di risposte che ancora non ci sono. Per questo per il 2 dicembre la Cgil ha indetto una mobilitazione generale territoriale contro la proposta del governo: per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire un futuro ai giovani. Ci saranno manifestazioni interregionali e in migliaia (in treno, in auto, in pullman) dalla Toscana andremo a Roma”.
“La Cgil – prosegue la dirigente sindacale – come sempre è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici: sentiamo fortemente la loro rabbia e la loro delusione, e rivendichiamo per intero i contenuti della piattaforma unitaria che chiedeva cambiamenti universali del sistema previdenziale, a partire dalla Legge Fornero. E’ ora però importante, anche attraverso la manifestazione del 2 dicembre, dire con forza che la vertenza pensioni è aperta, che il Parlamento può ancora intervenire per dare risposte al mondo del lavoro: si è aperta infatti la fase degli incontri della Cgil coi gruppi parlamentari. La partita insomma è tutt’altro che chiusa”.
“Dopo il 2 dicembre – conclude Angelini –, si dovrà individuare anche la prospettiva di uno sciopero generale, perché vogliamo che la politica si assuma le proprie responsabilità e capisca che deve farsi carico dei temi del lavoro”.
La Cgil Toscana ha appena presentato il focus sull’economia regionale, a cura dell’Ires. Sono dati che “ci forniscono una lieve ripresa. Sulle assunzioni si rileva un lieve aumento ma aumenta il tempo determinato”, dichiara Mirko Lami (responsabile mercato del lavoro Cgil Toscana): “I dati della cassa integrazione ci dicono che è in diminuzione, ciò dipende sicuramente da due aspetti, cioè la lieve ripresa e la fine di questo ammortizzatore sociale. Molti lavoratori dunque perdono posti di lavoro e a tempo indeterminato, fanno un periodo di cassa integrazione e poi ritrovano lavoro a tempo determinato. Quindi cambia la qualità del lavoro”.