"Negli ultimi decenni abbiamo visto crescere una drammatica spirale di violenza e di guerre sullo scenario internazionale. In un quadro generale in cui crisi economica e politiche liberiste hanno determinato una riduzione generale della spesa sociale, la spesa per armamenti è continuata a crescere, arrivando nel 2016 (secondo i dati dell'Istituto di ricerca svedese Sipri) alla cifra di 1.686 miliardi di dollari (2,2% del pil mondiale). Guerre più o meno convenzionali e terrorismo internazionale si sono sviluppati e intrecciati determinando tragedie umanitarie di proporzioni enormi in particolare in Africa e Medio Oriente, ma anche in Asia e America come alle porte e nel cuore dell'Europa guerre e terrorismo hanno causato centinaia di morti e generato nella società un sentimento di paura e di insicurezza che sta mettendo a rischio i princìpi di solidarietà e rispetto dei diritti umani su cui si fonda ogni democrazia. La cronaca delle ultime settimane ci ha proposto un'escalation militare (armi chimiche, super bombe, minacce nucleari, raid preventivi) che ha visto protagoniste le principali potenze militari mondiali, quali Usa, Russia, Cina e i loro alleati. Un irresponsabile e impressionante gioco alla guerra che deve essere subito fermato". È quanto denuncia in un comunicato IndustriAll global union, organizzazione che rappresenta milioni di lavoratori in tutto il mondo.
"Consideriamo la pace un bene supremo e irrinunciabile, chiediamo con forza alle Istituzioni internazionali e ai governi di tutto il mondo che si mettano a tacere le armi e che si fermino queste assurde intenzioni di guerra che porterebbero a effetti disastrosi e di morte già tragicamente vissuti. Inoltre, facciamo appello alle lavoratrici e ai lavoratori, alle cittadine e ai cittadini dei nostri paesi affinché si mobilitino per diffondere il più possibile voci e iniziative di pace, consapevoli che è dal mondo del lavoro e dalla società civile che può e deve nascere un'iniziativa forte e globale per dire no alla guerra e per promuovere politiche di pace, di rispetto dei diritti umani e del lavoro, di giustizia sociale, di solidarietà e accoglienza verso chi fugge da guerre e miseria", conclude la nota.