“Le azioni previste dal protocollo d'Intesa sulla Terra dei fuochi sono insufficienti. Per rendere giustizia a questo territorio e ai suoi abitanti bisogna adottare subito, coinvolgendo parti sociali e associazioni dei cittadini, soluzioni serie e concrete”. È quanto dichiara, in una nota, la Cgil nazionale.
Per la confederazione sono “insoddisfacenti misure, oltretutto non nuove, come la militarizzazione dei siti di stoccaggio o l’utilizzo di droni. È necessario - sottolinea - intensificare le attività di controllo in tutta la zona, anche per limitare l’escalation di roghi sospetti negli impianti, combattere l’ampliamento e l’affidamento incontrollato delle discariche, e poi spingere sul risanamento ambientale, sulle bonifiche e sulla riqualificazione del territorio, considerato ormai una perenne discarica”.
“Inoltre - aggiunge la Cgil - è fondamentale garantire l’efficacia dell’intero ciclo dei rifiuti, dalla prevenzione, al riutilizzo, al recupero, compreso quello energetico, allo smaltimento. Per questo è importante che funzioni l’intero sistema industriale, che favorirebbe così anche l’occupazione”. “Non occorre riempire tutto il territorio nazionale di termovalorizzatori, serve invece - conclude - un serio piano nazionale della gestione dei rifiuti”.