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Un primo maggio dedicato all’accoglienza e alla solidarietà, questo organizzato da Cgil, Cisl e Uil a Pozzallo, porto siciliano, frontiera sì dell’accoglienza ma, purtroppo, soprattutto della morte che falcia migliaia di migranti nel Mediterraneo. I sindacati hanno chiesto all’unisono un cambiamento di rotta, all’Europa e all’Italia, riguardo alle politiche dell’accoglienza. Forte anche la domanda di un’“Europa del lavoro”, più attenta all’occupazione, allo sviluppo e alla crescita. Forti le critiche al governo italiano, dal Def alle pensioni, fino alla scuola. Alla fine dei comizi i tre segretari generali hanno deposto una corona di fiori in mare, in ricordo dei migranti.
Barbagallo (Uil), rilanciare l’Italia
“Il primo pensiero è ricordare i migranti morti nel Mediterraneo, insieme ai morti in Nepal di questi giorni”. Lo afferma il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, aprendo il suo intervento. “Pozzallo sta affrontando un’immigrazione biblica, mentre l’Italia e l’Europa sono ciechi. Inconcepibile che sia stato lasciato solo il Mezzogiorno, dove i migranti approdano in fuga dalle violenze, affrontano un viaggio e molti finiscono in acqua. L’immigrazione è un affare per gli scafisti trafficanti di morte, per il lavoro nero e il precariato”. Barbagallo parla anche dell’esecutivo: “Ieri c’è stata una sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco degli adeguamenti previdenziali nella riforma Fornero, ci ha fatto capire quante leggi sbagliate sono state fatte in questi anni. Chiederemo al governo di restituire il maltolto. Se poi le ‘tutele crescenti’ sono i voucher del Jobs Act, così si torna al lavoro a ore: si rischia di ripartire da capo, con il McDonald’s che chiamava gli studenti a lavorare ad ore. Bisogna evitare che negli ammortizzatori ci siano buchi per gli stagionali”. Quindi prosegue: “E’ necessario rilanciare l’edilizia e le infrastrutture, quelle che servono davvero alla collettività. In Sicilia l’autostrada Palermo-Catania non può diventare la nuova Salerno-Reggio Calabria. Basta con le politiche economiche del nostro paese. Tra qualche giorno – inoltre - ci sarà uno sciopero generale della scuola: sarà una grande manifestazione per chiedere una buona scuola davvero”.
Furlan (Cisl): la dignità del lavoro
Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha esordito salutando lavoratori, lavoratrici, immigrati e immigrate, “i bambini degli immigrati che nascono in Italia e che per noi sono italiani”. Ai siciliani: “Voi siete gli uomini e le donne della solidarietà, dell’accoglienza, dell’integrazione” di fronte a un’Europa “troppo sorda alle urla degli uomini e delle donne che tentano di arrivare qua per salvare la propria vita”. Un’Europa “egoista, troppo vecchia, troppo chiusa. L’Europa del fiscal compact, superato dalle decine di migliaia di posti di lavoro persi”. “Vogliamo l’Europa del lavoro e della solidarietà - ha detto Furlan -, che riconosca la dignità umana”. Furlan ha ringraziato papa Francesco “per le cose che continua a dire, che devono fare in modo che ogni coscienza si ribelli rispetto a egoismo e indifferenza”. “Al governo europeo chiediamo di agire. Non basta chiudere le frontiere, ognuno ha diritto di venire in Europa per salvare la propria vita. il trattato di Dublino va cambiato”. Bisogna “aprire le braccia ai profughi, vogliamo l’Europa della pace, motore di pace e solidarietà tra i paesi europei e in tutto il mondo”.
Ma l’Europa deve anche “ripartire dal lavoro. Il lavoro è solidarietà, unisce. E’ futuro. Non si creano i posti di lavoro con le regole, si creano con la crescita, con lo sviluppo. Siamo inquietati dal Def del governo, che non stanzia quasi nulla per crescita e lavoro. La politica discute di tutto meno che di crescita e di occupazione”. Furlan sottolinea che “i posti di lavoro si creano investendo in ricerca, innovazione, grandi opere, infrastrutture. E per fare tutto questo ci vuole una guerra senza frontiere alla corruzione che si annida negli appalti, alle infiltrazioni di mafia e camorra nei grandi appalti pubblici, in un paese dove le opere si fermano e crollano ponti e strade”. Infine “va rottamata la riforma Fornero (delle pensioni, ndr), la peggiore riforma che l’Europa abbia visto. Ha solo creato gli esodati, e ha precluso la possibilità di andare in pensione a lavoratori anziani, creando posti per i giovani. Il paese deve riscoprire la solidarietà, la voglia di futuro, la voglia di creare lavoro”. “Il sindacato confederale si batte giorno per questo, per dare dignità al lavoro. E non si dà dignità al lavoro se non si parte dalla formazione”. Per questo Furlan invita tutti a sostenere lo sciopero della scuola: “tutti insieme il 5 in piazza per cambiare la riforma della scuola, ci dobbiamo mobilitare”. Perché “solo col lavoro l’Italia dà dignità a se stessa, all’Europa e al mondo”.
Camusso (Cgil), un grande piano per il paese
“Ringraziamo la comunità di Pozzallo, le istituzioni, i lavoratori e i cittadini, tutti coloro che si misurano ogni giorno con i temi dell’emergenza”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, apre il suo intervento dal palco. “Oggi si sta inaugurando l’Expo a Milano, ne siamo fieri: il tema è il cibo e l’alimentazione, ricordiamoci sempre la guerra alla fame. Tutti i popoli che vanno all’Expo – dunque - non neghino una mano a chi cerca la libertà. Noi italiani siamo gli stessi che siamo andati per il mondo chiedendo asilo e rispetto, per tanti anni ci è stata negata la terra e il lavoro. Allora occupammo le terre e invocammo il rispetto della Costituzione: eravamo un paese distrutto dalla guerra eppure non ci siamo fermati”. A tutti quelli che parlano su blocchi navali e sparare sui balconi, “vogliamo ricordare che il nostro paese ripudia la guerra – dice -. E’ stato un errore cancellare Mare Nostrum. Se vogliamo la pace dobbiamo prepararla, occorre attivare subito corridoi umanitari e diritto di asilo in tutti i paesi. Non si può giocare con la paura dei migranti e del lavoro che manca: chi lo fa è lo stesso che sostiene che cancellando diritti si creano posti di lavoro. Ma non basta un decreto per creare occupazione, come dimostra il record di disoccupati nel nostro paese”.
Oggi, prosegue Camusso, “tanti giovani fanno le valigie per cercare un futuro altrove. Per questo abbiamo intitolato il Primo maggio “La solidarietà fa la differenza”, perché non ne possiamo più della divisione: si dividono i lavoratori stabili dai precari, si contrappongono i migranti agli italiani. Non abbiamo fatto una legge sul diritto di asilo, questo permette a tanti di speculare sugli appalti, di ingrassarsi sulla miseria e la povertà delle persone. Quella legge non si è fatta – forse - perché dagli appalti passa la maggioranza della corruzione in questo paese. Ci abbiamo messo anni per la legge sul falso in bilancio, ma i diritti dei lavoratori si cancellano in poche ore”.
Il segretario ribadisce quindi le proposte del sindacato: “Serve un grande piano di risanamento del paese, per creare lavoro e rimettere in moto le speranze delle famiglie. L’unica ossessione del governo dovrebbe essere creare lavoro e dare speranza. Tra l’altro l’esecutivo è stato smentito dai numeri, che dicono che è cresciuta la disoccupazione giovanile. Basta con un uomo solo al comando, si torni alla Costituzione e al suo spirito: la Carta c’è ancora, come dimostra la sentenza di ieri della Consulta. Torniamo all’articolo 1 della Costituzione, che dice che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro. Serve un cambiamento, ma il cambiamento non può cancellare l’uguaglianza, la dignità delle persone e i diritti. Il nostro programma riparte da una parola sola: lavoro. Ci vediamo in piazza il 5 maggio per lo sciopero della scuola”, conclude.
(E.D.N, D.O.)