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Il lavoro in casa pesa ancora sulle spalle delle donne. Succede nell'Italia del secondo decennio del ventunesimo secolo. Il quadro di vita di coppia, aggiornato al 2008-2009, viene descritto nel Rapporto di coesione sociale 2012 e nelle sue tabelle. La ricerca, messa a punto da Istat, Inps e ministero del Lavoro, evidenzia una maggiore redistribuzione dei carichi rispetto al passato, ma c'è ancora molto terreno da recuperare.
Il peso delle faccende domestiche e della cura familiare, infatti, si sta pian piano spostando anche sulle spalle degli uomini, ma nella coppia restano ancora forti divari: durante la giornata alla donna con un impiego spetta oltre un'ora di fatiche in più tra casa e lavoro, mentre i partner possono contare su 60 minuti aggiuntivi di tempo libero.
L'indagine è stata condotta su un campione di unioni dove la donna ha tra i 25 ed i 44 anni, si trova quindi in una fase caratterizzata sia dalla partecipazione al mercato del lavoro, sia dalla presenza di figli a cui badare. Guardando alla durata media generica in ore e minuti emerge come il carico complessivo di lavoro, tra casa e impiego sia di 9 ore e 9 minuti per le donne, contro le 8 ore e 6 minuti degli uomini.
E se si passa alle coppie con figli, sempre con lei occupata, la forbice si allarga ancora: diventa 9 ore e 28 contro 8 ore e 13, con uno scarto di un'ora e un quarto. Analizzando le tavole che accompagnano il rapporto, emerge un rilevante 'gap' tra il tempo libero di cui gode il maschio, pari a 3 ore e 36 minuti, e quello rimasto alla donna lavoratrice, 2 ore e 37 minuti. La stessa distanza ricompare nelle coppie con figli.
Eppure dei passi in avanti verso un più equo bilanciamento sono stati fatti: allargando lo sguardo agli ultimi venti anni, la durata del lavoro familiare a carico della componente femminile e' andata diminuendo, per la madre lavoratrice nel 2008-2009 e' di di 5 ore e 10, mentre nel 1988-1989 era di 5 ore e 47 minuti; al contrario per i padri aumenta, a 2 ore e 4 minuti da 1 ora e 35.
Certo per spostamenti di mezzora o qualcosa in più occorrono decenni. Altri progressi in direzione di un maggiore equilibrio riguardano anche la fetta di tempo libero a disposizione, a lui oggi resta circa un'ora di tempo libero in più, ma venti anni fa il divario era ancora più accentuato, con i 'mariti' che potevano vantare quasi 4 ore di riposo dall'attività lavorativa e familiare.