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Un “rilevante striminzito”. Così in un tweet dell'account della Cgil nazionale, il sindacato di Corso d'Italia commenta le notizie odierne circa le risorse che il governo intende stanziare sulle pensioni. In particolare il tweet si riferisce all'assicurazione, formulata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso dell'ultimo incontro con Cgil Cisl e Uil, circa l'impegno del governo a reperire risorse “rilevanti” per coprire gli interventi correttivi della legge Fornero.
L’unica certezza, per ora, è che l'Ape (l'anticipazione pensionistica) sarà lo strumento per la flessibilità nell'uscita dal lavoro. Il costo dell'intervento – che sarà avviato prima della legge di stabilità – è stimato dall’esecutivo intorno ai 600-700 milioni di euro. Lo stanziamento complessivo sarebbe di circa 1,5 miliardi per l'intero “pacchetto pensioni” che riguarderà anche ricongiunzioni, lavori usuranti, precoci, no tax area e quattordicesime. È quanto riferiscono fonti del Tesoro.
Secondo i sindacati, per finanziare i provvedimenti di cui si sta discutendo al tavolo di confronto che riprenderà a settembre (il 6 sull'occupazione, il 7 sulle pensioni e il 12 incontro politico per definire il piano completo delle misure) servono circa 2-2,5 miliardi.
“Noi riteniamo che, per rispondere efficacemente alle questioni affrontate, dall'ampliamento della platea degli usuranti alla gratuità delle ricongiunzioni, dai 41 anni di contributi come condizione sufficiente per l'accesso alla pensione sino all'anticipo pensionistico e all'adeguamento degli assegni pensionistici in essere, siano necessari 2,5 miliardi”. Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.