Il 2 dicembre la Cgil scenderà in piazza per cambiare il sistema previdenziale, sostenere sviluppo e occupazione, e garantire ai giovani un futuro. Una mobilitazione nazionale che si svolgerà in contemporanea in cinque città italiane: Torino, Bari, Palermo, Cagliari e Roma. Nella Capitale il corteo partirà alle ore 9.30 da Piazza della Repubblica alla volta di Piazza del Popolo dove, alle 12.30, è previsto il comizio del segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
"Pensioni: i conti non tornano" recita lo slogan scelto dal sindacato di Corso d'Italia. "Non tornano – spiega il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola –, perché il governo si era impegnato, nell'accordo sottoscritto nel 2016, a realizzare la pensione di garanzia per i giovani, ma il combinato disposto della manovra sulle pensioni e della riforma del mercato del lavoro impedirà a questa fascia di persone di avere una pensione reale, dovendo accontentarsi di quella sociale. Ciò è sbagliato, e rischia di minare il sistema pubblico di previdenza.
"I conti non tornano – continua il dirigente sindacale –, perché si è deciso che alcuni lavori sono gravosi, escludendo altri che lo sono altrettanto. In tal modo, non si dà una risposta universale, ma si creano differenze fra lavoratori. Bisogna riconoscere a tutti coloro che svolgono lavori usuranti il diritto ad andare in pensione prima, perché è incivile immaginare di far lavorare la gente in un cantiere edile, una fonderia o un laboratorio di ceramica fino a 67 anni".