Pensioni, i conti non tornano! Con questo slogan la Cgil terrà sabato 2 dicembre una mobilitazione nazionale con iniziative a Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari. Le manifestazioni avranno carattere interregionale e in Puglia parteciperanno lavoratori, pensionati e giovani provenienti da Campania, Basilicata e Calabria.
“Sarà una grande piazza democratica, prevediamo 30mila partecipanti – spiega Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil pugliese -. Il confronto con il Governo sulla previdenza non ha prodotto risultati soddisfacenti. Non solo le proposte sono distanti dalla piattaforma sindacale ma non si sono mantenuti nemmeno gli impegni sottoscritti a dicembre dello scorso anno rispetto alle modifiche della Legge Fornero. Nessun ripensamento sull’innalzamento dei requisiti per andare in pensione, nessun riconoscimento per il lavoro di cura, nessuna misura a favore dei giovani, colpiti due volte: da un lato si allunga la vita lavorativa che impedisce un turn over; dall’altro il lavoro che c’è è precario, povero, intermittente tale da non garantire un futuro previdenziale. Motivo per cui tra le proposte vi era quella di una pensione contributiva di garanzia”.
Saranno proprio i giovani ad aprire il corteo di Bari, che partirà alle ore 9.30 da Piazza Massari e si chiuderà in Piazza Prefettura, dove si terranno i comizi conclusivi, che saranno aperti dalla segretaria generale della Camera del Lavoro di Bari, Gigia Bucci. Nel capoluogo pugliese interverrà il segretario nazionale Roberto Ghiselli; sul palco si alterneranno delegati e pensionati in rappresentanza delle quattro regioni. Alle 12.30 in diretta video da Roma ci sarà il comizio conclusivo del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
“L’appello è a tutti i cittadini, lavoratori, pensionati, giovani a partecipare alla nostra manifestazione. Gli esiti del tavolo sulla previdenza e la manovra di bilancio sono i continuità con le politiche degli ultimi governi – conclude Gesmundo -. Non danno risposte adeguate ai bisogni del Paese, per lo sviluppo, la crescita, l’occupazione. Chi ne esce penalizzato è soprattutto il Mezzogiorno, che con la crisi ha visto aumentare il divario con le regioni del Nord e crescere povertà e disagio sociale. Quella del 2 dicembre è solo una tappa della mobilitazione che la Cgil sta portando avanti, anche incontrando i gruppi parlamentari, chiedendo che siano Camera e Senato a intervenire con provvedimenti migliorativi sia sulla previdenza che sulla manovra di bilancio, prevedendo investimento per sostenere la crescita e l’occupazione. Un impegno al quale richiamiamo in primis i nostri parlamentari pugliesi e del Mezzogiorno”.