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Crollano i dipendenti under trenta e gli apprendisti, oltre la metà dei pensionati non arriva a mille euro al mese, precipita il potere d'acquisto delle famiglie, mentre molte donne italiane tornano a fare le colf. E' un bollettino molto pesante quello proposto oggi dal'Inps nel suo bilancio sociale, in cui si mettono insieme una serie di dati e statistiche che descrivono la profondità della crisi in atto.
Meno dipendenti under 30, più subordinati, crollano gli apprendisti
Tra il 2009 e il 2011 dipendenti privati in Italia sono diminuiti dello 0,6% (da 12,5 milioni a 12,42 milioni) ma la riduzione è stata consistente soprattutto per gli under 30 con una perdita dell'11,3% e 280.000 occupati in meno in questa fascia di età (da 2.468.000 a 2.188.000). Per i giovani fino a 19 anni in questi due anni il calo è stato addirittura del 45,5% (da 110.713 a 60.292). I parasubordinati che contribuiscono effettivamente sono 1.741.000 (+1,9%). Se si guarda alle qualifiche nel biennio 2009-2011 c'è un crollo per gli apprendisti (-14,6%) mentre gli operai tengono (-0,3%).
Gli operai esistono ancora
Gli operai, segnala l'Inps, rappresentano con 6.505.337 di unità ancora più della metà dei lavoratori dipendenti (-0,3% tra il 2009 e il 2011) mentre gli impiegati con 4.863.350 persone (+0,4% nel biennio) sono il 39,1% dei dipendenti. Gli apprendisti con appena 488.062 persone nel 2011 (-6% nel 2011, -14,6% nel biennio) rappresentano appena il 3,9% dei dipendenti. I dirigenti del settore privato, diminuiti nel biennio dell'1,7%, sono 122.681, appena l'1% del totale dei lavoratori dipendenti. I quadri, in aumento nel biennio del 2,9%, sono 420.911. Tra i lavoratori dipendenti diminuiscono i maschi (-0,5% sul 2010) arrivando a 7,3 milioni e una quota del 58,8% mentre aumentano le femmine (+0,9%) superando i 5,1 milioni. Tra il 2007 e il 2011 gli uomini al lavoro sono diminuiti di quasi 215.000 unità mentre le femmine sono aumentate di quasi 190.000 unità.
Pensionati: se potessi avere mille euro al mese...
Oltre metà dei pensionati, in tutto 7,2 milioni, ha una pensione sotto i 1000 euro al mese. Il 17% può contare su un reddito sotto 500 euro, il 35% tra 500 e 1000 euro. Il 24% ha assegni tra 1000 e 1500 euro, il 2,9% oltre i 3000. Le pensioni sotto 1000 euro sono il 77%. Il reddito pensionistico medio lordo mensile nel 2011 erogato dall'Inps e dagli enti previdenziali era di 1.131 euro (1.366 euro per gli uomini, 930 per le donne).
Nel 2011 cala la spesa per gli ammortizzatori
Nel 2011 l'Inps ha speso per ammortizzatori sociali 19,1 miliardi con un calo dell'1,7% rispetto ai 19,4 miliardi spesi nel 2010 (nel 2009 sono stati spesi 18,2 miliardi). Di questi, 10.797 milioni di euro sono andati per prestazioni, mentre 8.335 sono stati destinati ai contributi figurativi. Per la disoccupazione sono stati spesi 11,66 miliardi, per la cassa integrazione 5,2 miliardi e 2,4 miliardi per la mobilità.
Nella crisi crolla il potere d'acquisto delle famiglie
Il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito tra il 2008 e il 2011 del 3,8% e nel solo 2011 si è avuta, a fronte di un aumento del reddito lordo disponibile in termini monetari dell'1,9%, una riduzione in termini reali dello 0,9%. Rispetto al 2007 la perdita di potere d'acquisto delle famiglie nel 2011 è stato del 5,2%. “Questa situazione, scrive l'Inps, avrebbe potuto essere ben più grave senza l'intervento compensativo delle prestazioni sociali'.
E le italiane tornano a fare le colf
Le italiane tornano a fare le colf: dopo anni nei quali i lavori domestici erano stati sempre più appannaggio degli immigrati la crisi economica ha riportato nelle case domestiche del nostro Paese. Secondo quanto emerge dai dati Inps, infatti, nel 2008 le domestiche e badanti di nazionalità italiana erano 119.936, cresciute negli anni della crisi fino a 134.037 nel 2009, 137.806 nel 2010 e 143.207 nel 2011 (23.000 in più in tre anni, circa il 20%).
Il lavoro nero non manca mai: nel 2011 scovati 45mila “fantasmi”
Nel 2011 l'Inps ha scovato, grazie a 73.722 ispezioni, ben 45.036 lavoratori completamente in nero. L'Istituto ha così accertato più di 981 milioni di euro di omissioni contributive e sanzioni. Mentre il totale dei rapporti di lavoro “fittizi” scoperti nel triennio 2009-2011 è pari a 246.271 con conseguente risparmio, per le casse dell'Istituto, di oltre 739 milioni di euro.