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Fino a 48 e non meno di 32 ore alla settimana, a seconda del carico di lavoro e delle commesse in arrivo. E' quanto contenuto nell'ipotesi di accordo siglata fra organizzazioni sindacali, Rsu e rappresentanti della Tenaris di Dalmine e di Sabbio nell'ambito del "Progetto competitività". I lavoratori (solo quelli che saranno coinvolti nella modifica dell'orario di lavoro) si sono espressi sui contenuti dell'intesa attraverso un referendum che si è tenuto il 26 e il 27 giugno. Su 1.405 aventi diritto, presenti 1.264, votanti 923 (73%). I sì sono stati 624 (67,6%), i no 284 (30,8%), le bianche/nulle 15 (1,6%).
"L'utilizzo di questo strumento che modifica almeno in parte l'orario di lavoro apre una fase delicata e complessa da gestire perché va ad incidere sui tempi di vita dei lavoratori". A dirlo è Eugenio Borella, segretario generale della Fiom Cgil di Bergamo. "L'accordo raggiunto ai capitoli delle tutele previste e del riconoscimento economico, il fatto di avere introdotto meccanismi di distribuzione delle ore che non renderanno continuativi i cambi d'orario, aver stabilito che tra due anni non solo sarà doverosa una verifica dell'intesa ma necessaria una nuova firma, sono tutti elementi decisivi che hanno portato i lavoratori all'approvazione del testo con oltre il 67% dei voti favorevoli".
Nelle prossime fasi della discussione con l'azienda, aggiunge, "si dovrà comunque tenere conto di quel 33% di lavoratori in disaccordo, soprattutto quando arriverà il momento di ridiscutere i termini del testo. Una precedente intesa siglata a maggio tra direzione di Tenaris, Fim, Fiom e Uilm prevede l'impegno da parte dell'azienda a non applicare ai delegati sindacali le sanzioni previste nell'accordo del 10 gennaio e il fatto che, per rendere esigibile qualsiasi accordo aziendale, sia necessario svolgere un referendum: li consideriamo segnali importati per una sana democrazia partecipata e per corrette relazioni sindacali".