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“Il 2013 sarà un anno di crescita economica, anche se il motore dell'economia si avvierà lentamente, trattenuto dal peso del passato”. Lo ha ripetuto oggi, aprendo la conferenza sulle riforme strutturali in Italia, il premier Mario Monti, spiegando che l'indicazione del -0,2% per il Pil 2013 “sembra recessione ma sarà ottenuto invece con un profilo ascendente”. L'Italia, ha aggiunto il presidente del consiglio rivolto anche al segretario generale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE) José Angel Gurria, “ha potuto togliersi dalla lista” dei Paesi “con problemi nella Ue”.
Monti ha poi affrontato la questione dei sacrifici chiesti dal suo governo agli italiani che, “pur se sottoposti a un trattamento incisivo e pesante di misure, stanno dimostrando di non essere particolarmente ostili a coloro che hanno dovuto persuaderli di farlo nel loro interesse di lungo periodo”.
Poi un passaggio su Fiat: “Non è stata chiesta cassa integrazione in deroga, non sono state chieste concessioni finanziarie e non sarebbero state accolte”, dice il premier invitando tutte le parti in causa a interpretare “l'esito dell'incontro” di due giorni fa “come una scommessa”.
Alle parti sociali il premier ha invece chiesto “di saper guardare, come hanno fatto in tante fasi della vita italiana, in modo coraggioso”, perché la competitività deve essere “il tema al centro dei rinnovi contrattuali”.