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"Il 16 maggio 2014 e il 21 gennaio 2015 abbiamo inviato due lettere alla Federazione italiana gioco calcio e all'Associazione italiana calciatori, ma finora non abbiamo avuto alcuna risposta. Intanto, continua a scorrere sangue innocente nei cantieri degli stadi dei mondiali di calcio 2022 del Qatar". È quanto dichiarano Vito Panzarella, Domenico Pesenti, Walter Schiavella, segretari generali di Feneal, Filca e Fillea, che da oltre un anno, insieme alle federazioni dei lavoratori delle costruzioni e del legno a livello internazionale (Bwi) ed europeo (Fetbb) sono impegnati in una campagna di sensibilizzazione, volta a promuovere il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori dei cantieri in Qatar.
"Nelle lettere alla Figc e all'Aic abbiamo segnalato le condizioni di grave sfruttamento dei lavoratori impiegati nelle opere di costruzione degli impianti e la strage di vite umane, che quotidianamente si consuma nel più assordante silenzio. Fino ad oggi, sono oltre 1.200 i lavoratori morti sul lavoro, provenienti principalmente da India e Nepal, un numero che rappresenta una stima prudenziale, perchè in quei cantieri, come abbiamo potuto vedere con i nostri occhi, accade di tutto, anche di non consegnare alle famiglie i loro morti, abbandonandoli lontano dai cantieri", sostengono i sindacati delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil.
"Un numero che, proiettato al 2022, al fischio di inizio della partita inaugurale, potrebbe superare quota 4.000. La Fifa è già stata contattata dal sindacato internazionale delle costruzioni e si è detta disponibile ad attivarsi per il miglioramento delle condizioni di lavoro, in particolar modo rispetto alle condizioni di sicurezza, ma occorre uno sforzo di tutte le federazioni nazionali per spingere l'organizzazione mondiale a farlo in modo concreto e tempestivo", avvertono ancora i sindacati.
"Per questo, abbiamo chiesto a Figc e Aic di ascoltarci e farsi protagonisti di un'opera di sensibilizzare verso le altre federazioni e verso la Fifa, per un'azione comune a tutela dei diritti e della vita dei lavoratori – concludono i tre segretari –. Perchè non abbiamo avuto ancora risposte? Si rende conto la Figc, e con essa la Fifa, che il mondiale del Qatar, se non si corre subito ai ripari, rischia di essere ricordato come la più grande strage di innocenti della storia dello sport?"