È Walter Veltroni a rilanciare il tema del diritto di voto agli immigrati per le elezioni comunali. L’ex leader del Pd ha presentato oggi alla Camera una proposta di legge che raccoglie le firme di tutti i partiti in Parlamento, Lega a parte. “Qui stiamo parlando delle regole del gioco - spiega Veltroni in conferenza stampa - e il Parlamento dovrebbe funzionare così. Hanno firmato tutti i partiti meno la Lega”. Tra i sottoscrittori figurano anche il vicesegretario del Pd Enrico Letta, Piero Fassino, la radicale Rita Bernardini, Ferdinando Adornato (Udc), Santo Versace (Pdl), Benedetto Della Vedova (Pdl).

LA PROPOSTA DI LEGGE.
Prevede il riconoscimento del diritto di voto alle comunali ai cittadini di uno Stato straniero non membro del'Unione europea e agli apolidi, purché risiedano in Italia da almeno cinque anni con regolare permesso di soggiorno. È previsto anche il diritto di elettorato passivo: gli stranieri potranno anche candidarsi a consigliere comunale o di circoscrizione.

SCONTRO NELLA MAGGIORANZA.
“È inaccettabile che su un tema così delicato alcuni colleghi appartenenti al gruppo del Pdl abbiano preso l'iniziativa di presentare un disegno di legge firmato con esponenti di tutti i gruppi dell'opposizione, senza che la presidenza del gruppo sia stata minimante interpellata e tenendo conto che questa proposta non contenuta nel programma di governo”. Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. Netto il no della Lega: “È un'idea tipicamente di sinistra. Noi, ovviamente, siamo fermamente contrari perché siamo coerenti rispetto agli impegni presi con chi ci ha votato”. Così il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota.