Siamo in una fase di grandi cambiamenti per il settore delle auto, e non solo in Italia. Ma, a differenza di quanto accade in altre realtà, “i governi che si sono susseguiti si sono limitati sempre a dire che erano d'accordo con tutto ciò che veniva proposto dal gruppo, anche quando si trattava di cose diverse, ogni sei mesi o ogni anno". Così, Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, nel corso del convegno napoletano dal titolo emblematico di “Ci siamo. La Fiom in Fca”.
"Rispetto al 2018 l'azienda ne sta dicendo tante – ha aggiunto –. Il capo della finanziaria che controlla tutto il gruppo ha dichiarato che non ci sarà neanche più Marchionne dal 2019. Quindi è chiaro che siamo in una fase di grandi cambiamenti". Ma senza, appunto, denuncia il sindacalista, un’indicazione strategica preciso su cosa avverrà. A questo proposito, "aver annunciato che la nuova Panda si farà in Polonia, senza dire qui quale nuovo modello ci sarà, dovrebbe preoccupare tutti.
"Mi pare - ha argomentato il leader della Fiom - che adesso ci sia un silenzio preoccupante, perché il settore dell'auto in tutto il mondo è in una fase di grandissima riorganizzazione e concentrazione e Fca ha bisogno strategicamente di fare un'altra alleanza. In più sussite tutto il problema che riguarda i nuovi prodotti".
Landini ha poi ribadito la preoccupazione per gli stabilimenti di Nola e Pomigliano d’Arco: "Prima di fare mobilitazioni generali vorremmo poter discutere sulle nuove strategie e su cosa succede nella produzione dell'auto e su tutto il settore della componentistica".
La prospettata cessione della produzione dei modelli Panda alla Polonia, ha sottolineato, "è un tema che dovrebbe essere oggetto di una discussione che coinvolga direttamente il Governo e che chiarisca le scelte del gruppo. Credo che tutto dovrebbero riflettere sul fatto che ridurre i diritti e i salari, come è avvenuto, non serve a far ripartire l'economia. Anzi, serve semplicemente a far stare peggio chi lavora e a far arretrare il Paese".