“Solo propaganda sulla pelle dei bambini”. Così la Fp Cgil Nazionale e la Fp Cgil del Veneto definiscono la proposta di legge del Consiglio regionale che dà la precedenza ai veneti (o comunque a chi risiede in regione da almeno 15 anni) nell’accesso ai nidi comunali. La proposta di legge, affermano il segretario nazionale, Federico Bozzanca, e il segretario generale della Fp Cgil Veneto, Daniele Giordano, “non entra assolutamente nel merito della qualità del servizio o del lavoro ma risponde unicamente ad una becera deriva razzista, rinnegando il fatto che sono le stesse strutture scolastiche (dall’asilo nido alla scuola superiore) il primo vero luogo di aggregazione e integrazione”.
In un periodo in cui, proseguono, “molti asili nido del Veneto vengono privatizzati (sono 636 le strutture private per 15838 posti a fronte delle 280 pubbliche con 11345 posti) o vengono chiusi per mancanza di bambini, la risposta di un organo di governo non può e non deve focalizzarsi sulla provenienza geografica per limitare la fruizione del servizio pubblico, ma anzi dovrebbe mettere in campo proposte politiche per agevolarne l’accesso”.
“Ci saremmo aspettati - precisano Bozzanca e Giordano - un intervento maggiore a sostegno della riduzione delle rette o a favorire assunzioni nei comuni in cui il personale dei servizi educativi è sempre più anziano, e sempre più esposto a malattie professionali. Abbiamo predisposto una raccolta di firme tra il personale degli asili nido comunali del Veneto per chiedere al Ministro Fedeli di intervenire perché venga ritirata questa norma vergognosa che riteniamo illegittima”, concludono.