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"Eravamo stati facili profeti, purtroppo, nei mesi scorsi quando avevamo denunciato la difficile situazione degli operatori di polizia di Ventimiglia, che soffrono di una cronica carenza di personale, mezzi e strutture, che si unisce al dramma umano di persone che cercano una vita migliore e che scappano da guerra e miseria. Nulla è cambiato, la politica latita e purtroppo crescono le tensioni e i rischi di scontri, come quelli avvenuti sabato scorso". Sono le parole di Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, a seguito delle tensioni e degli scontri che si sono registrati sabato 3 luglio durante una protesta dei migranti che da più di un anno affollano la località rivierasca in attesa di passare il confine con la Francia.
"Oggi come oggi - dice Tissone - le vere vittime sono i poliziotti che operano con grande sacrificio e abnegazione e i migranti che, non avendo niente da perdere, sono pronti a tutto pur di superare il confine. L'incertezza europea in materia di immigrazione non è più tollerabile. D'altro canto il governo italiano non può continuare ad ignorare le necessità delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa che chiedono soltanto di poter operare al meglio e in sicurezza, anche dal punto di vista sanitario, per poter coniugare legalità e accoglienza in uno scenario che, ad oggi, ancora non prevede corridoi umanitari sicuri".