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Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani. È questo lo slogan della riunione degli attivi interregionali dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl, e Uil in programma oggi, giovedì,17 dicembre, a Torino, Firenze e Bari. Le tre manifestazioni sindacali si svolgono in contemporanea a partire dalle ore 9,30 per concludersi alle ore 14,00.
Le piazze
A Torino, presso il Teatro Alfieri (Piazza Solferino, 4), sono presenti i delegati di Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Introdurrà Domenico Proietti, della segreteria nazionale Uil, e concluderà Annamaria Furlan, segretario generale Cisl.
A Firenze, presso il Nelson Mandela Forum (Piazza Enrico Berlinguer), sono presenti i delegati di: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Introdurrà Maurizio Petriccioli, della segreteria nazionale Cisl, e concluderà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
A Bari, presso il Teatro Team (via Prezzolini), sono presenti i delegati di: Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Introdurrà Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, e concluderà Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil.
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Le richieste
Sono molte le richieste dei sindacati, che saranno illustrate ai delegati e ribadite nel corso dei tre appuntamenti. Le confederazioni chiedono di tutelare le pensioni in essere: le manomissioni dei meccanismi di perequazione, operate dai vari governi negli anni, hanno violato i diritti dei pensionati. Ma la rivalutazione delle pensioni e la difesa del potere d'acquisto non sono privilegi: occorre prevedere meccanismi di salvaguardia nel tempo e tornare alla normativa sulla rivalutazione prima del blocco della legge Monti-Fornero. Serve poi rafforzare la previdenza complementare: il governo, scrivono i sindacati, "valorizzi la peculiarità del risparmio gestito dai fondi pensione negoziali, riconoscendone la finalità sociale anche sul piano fiscale, riportando all’11 per cento l’imposta sostitutiva innalzata al 20 per cento per una malintesa idea di equiparazione alle rendite finanziarie". Spetta sempre all'esecutivo creare le condizioni per migliorare l'utilizzo dei fondi pensione.
Dare lavoro ai giovani è l'altro punto centrale. Per Cgil, Cisl e Uil "è necessario un intervento strutturale di riforma che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle". Il mercato del lavoro va sbloccato per creare occupazione. Guardando a domani, servono pensioni dignitose per i giovani e i lavoratori precari e discontinui: occorre correggere il funzionamento del contributivo, ripensare la gestione separata Inps e promuovere schemi di solidarietà intergenerazionale, come il ricorso alla contribuzione figurativa. Le organizzazioni sindacali chiedono poi un accesso flessibile al pensionamento. È indispensabile ripristinare meccanismi di flessibilità, a partire dall’età minima di 62 anni oppure con la possibilità di combinare età e contributi, per andare incontro alle esigenze di vita. Su eventuali misure che leghino l'accesso anticipato al ricalcolo della pensione col contributivo, i sindacati ribadiscono "assoluta indisponibilità". Il problema degli esodati è l'altro grande nodo da sciogliere. Riconoscere il lavoro di cura e la diversità dei fattori, ovvero i lavori usuranti, è l'ultima importante richiesta.
Lamonica: il governo apra il confronto
"Oggi è una giornata fondamentale perché lancia una piattaforma unitaria sulle pensioni, con l'obiettivo di aprire una grande vertenza. Chiediamo al governo di avviare subito un confronto su questo tema". Così il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, spiega il senso della giornata a Rassegna Sindacale.
"Lanciamo il tema delle pensioni e lo facciamo in modo unitario - osserva -, con una scelta di cambiamento strutturale dell'attuale sistema. Un cambiamento che è urgente e necessario, partendo dal fatto che occorre dare lavoro ai più giovani. Ci sono poi tanti lavoratori che hanno perso l'impiego e non hanno la possibilità di andare in pensione, molta gente che ha bisogno di flessibilità in uscita. Chiediamo risposte per i lavoratori di oggi dunque, ma anche per i giovani che devono ancora entrare sul mercato".
Nella partita della previdenza "l'esecutivo deve confrontarsi con noi. La forza della nostra iniziativa è che si svolge in modo unitario, Cgil Cisl e Uil si muovono insieme, e il governo non può non risponderci. Le nostre proposte - conclude Lamonica - saranno sostenute con la mobilitazione". (E.D.N.)