Lunedì mattina, 28 novembre, a partire dalle 9,30, all’hotel Holiday Inn di Cagliari, ci sarà l’assemblea regionale dei lavoratori edili, organizzata da Fillea, Filca e Feneal della Sardegna per sollecitare, anche attraverso l’intervento dei parlamentari isolani, l’attuazione dell’intesa sulle pensioni, raggiunta il 28 settembre da governo e sindacati. Al dibattito, a cui parteciperanno oltre 150 delegati del settore, provenienti da tutti i territori della Sardegna, interverranno i segretari generali Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Ignazio Ganga e Francesca Ticca e, per le conclusioni, il segretario generale Filca Cisl nazionale, Franco Turri.
Sono circa 15.000 gli edili sardi sessantenni che, a causa dei requisiti fissati dalla legge Fornero, non possono accedere alla pensione. Sono lavoratori doppiamente penalizzati, troppo in avanti con l’età per trovare una ricollocazione, troppo giovani per andare in pensione. In linea con le rivendicazioni nazionali, e con iniziative simili che si stanno svolgendo in tutti i territori, i segretari di Fillea, Filca e Feneal, Enrico Cordeddu, Giovanni Matta e Marco Foddai chiedono ai parlamentari sardi, invitati a partecipare all’assemblea, di fare pressioni affinché l’intesa di settembre sia presto tradotta in una legge.
Il riferimento va in particolare all’Ape agevolata, che prevede l’erogazione di un’indennità monetaria sino a un tetto di 1.500 euro lordi per i lavoratori dai 63 anni in poi, con almeno 30 anni di contributi. Questa indennità verrà concessa sino al raggiungimento dell’età della pensione di vecchiaia - 66 e sette mesi d’età -. Inoltre, i sindacati chiedono ai parlamentari "un forte sostegno per confermare l’indicazione tracciata nella stessa intesa, a proposito di lavori gravosi, con l’obiettivo di estendere al lavoro edile i criteri previdenziali stabiliti per i lavori usuranti e le condizioni previste dall’Ape social, con una modifica delle condizioni minime: 20 anni di contributi e l’innalzamento dell’importo lordo sino a 1.700 euro".