"La decisione di Marchionne di uscire da Confindustria, ma soprattutto gli argomenti che ha usato per spiegare questa scelta, indicano la definitiva fuga della Fiat dall'Italia con il sacco pieno di soldi, lasciando gli stabilimenti chiusi o in cassa integrazione". E' quanto afferma il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi.
"L'arte di Marchionne è quella di trovare un capro espiatorio - aggiunge - l'anno scorso furono gli operai di Pomigliano e Mirafiori e la Fiom, oggi, invece, è Confindustria. Ma il comune denominatore delle sue scelte è la decisione, presa due anni fa, di trasferire negli Stati Uniti la testa strategica dell'azienda e, in paesi low cost, come Polonia, Brasile e Turchia, le produzione a basso valore aggiunto, lasciando l'Italia in braghe di tela".
Fiat: Idv, uscita da Confindustria conferma fuga da Italia
3 ottobre 2011 • 00:00